Calabria, diventa realtà la premialità per le imprese che resistono alla ‘ndrangheta
L’annuncio del presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta Pietro Molinaro: «Oltre al valore simbolico, adesso anche valenza concreta».
Il sindaco di Seregno, in provincia di Monza e Brianza, Edoardo Mazza, di Forza Italia, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Milano in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dai Gip dei Tribunali di Monza, nell'ambito della maxi inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Brianza e in Lombardia.
Mazza, avvocato civilista, 38 anni, è stato eletto nel 2015 coi voti del suo partito, Forza Italia, e quelli della Lega. È stato accusato di corruzione: avrebbe intrattenuto rapporti con importanti esponenti del mondo politico e avrebbe coltivato frequentazioni, rapporti e scambi reciproci di favori con esponenti della criminalità organizzata, a cui chiedeva interventi vari per raggiungere i suoi scopi.
Secondo le indagini, un affermato imprenditore edile della cittadina brianzola, capace di intrattenere rapporti sia con importanti esponenti del mondo politico sia con personaggi legali alla criminalità organizzata, avrebbe infatti avuto un ruolo di primo piano nell'elezione di Mazza. In cambio, il primo cittadino di Seregno lo avrebbe favorito attraverso una convenzione per la costruzione di un supermercato nel territorio comunale.
L'operazione ha interessato le province di Milano, Monza e Brianza, Como, Pavia e Reggio Calabria. A firmare le ordinanze restrittive, il Gip di Milano, Marco Del Vecchio, su richiesta del procuratore aggiounto Ilda Boccassini, e dei sostituti della Dda Alessandra Dolci e Sara Ombra, e il Gip di Monza, Pierangela Renda, su richiesta dei Pm Luisa Zanetti, Salvatore Bellomo e Alessandra Rizzo della Procura brianzola. Si tratta di 21 provvedimenti di custodia in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 3 misure interdittive della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio. I reati contestati a vario titolo sono associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, corruzione per un atto d'ufficio, abuso d'ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento personale.
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