Avvenire di Calabria

Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo l'Earth Day che da 52 anni mobilita milioni di persone del pianeta

Oggi è la Giornata della Terra, l’invito del Papa

L'enciclica Laudato Si' di papa Francesco "manifesto" a tutela della "casa comune"

di Redazione Web

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Oggi 22 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata della Terra, l'Earth Day che da 52 anni mobilita milioni di persone di ogni continente per la tutela della casca comune.

«Investire nel nostro pianeta» è il tema scelto per la cinquantaduesima edizione della Giornata della Terra che si celebra oggi a livello planetario. La finalità della "speciale" giornata e indicare soluzioni per comattere i cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, sensibilizzare e incentivare tutti gli abitanti del pianeta, chi governa, ma anche cittadini e imprese, a fare la propria parte.

Giornata mondiale della Terra, le origini

La Giornata della Terra nasce negli Stati Uniti. La prima celebrazione risale al 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali.


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L’Istituzione della Giornata mondiale della Terra si deve a John McConnell, un attivista per la pace che si era interessato anche all’ecologia. Nell’ottobre del 1969, durante la Conferenza dell’UNESCO a San Francisco, McConnell propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace.

L’evento, da allora, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 193 paesi del mondo.

L'impegno di papa Francesco

Durante il suo Pontificato, papa Francesco ha lanciato numerosi appelli a sostegno della salvaguardia della Terra. In particolare, nell’enciclica Laudato si’ , il Pontefice mette in guardia dalle drammatiche conseguenze dell’inquinamento e da quella «cultura dello scarto» che sembra trasformare il pianeta «in un immenso deposito di immondizia».

Dinamiche che si possono contrastare adottando modelli produttivi diversi, basati sul riutilizzo, il riciclo, l’uso limitato di risorse non rinnovabili. Anche i cambiamenti climatici, sottolinea il Papa nell’enciclica, sono «un problema globale», con gravi «implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche».

La via indicata da Francesco è quella che porta ad avere «una opzione preferenziale per i più poveri». L’ecologia integrale, «inseparabile dalla nozione di bene comune», per Bergoglio, deve diventare un nuovo paradigma di giustizia.

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