Avvenire di Calabria

Il termine originale dall’antico aramaico significa “passare oltre”. In particolare gli ebrei ricordavano il passaggio da schiavi d’Egitto a uomini liberi

Oggi è Pasqua: Gesù ha vinto la morte per noi

Si apre oggi un tempo prezioso in cui i Vangeli scandiscono la riflessione dei credenti. Dal Lunedì dell’Angelo per 50 giorni fino alla solennità di Pentecoste

di Redazione Web

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Il culmine del Triduo pasquale con la Veglia nella notte e la domenica di Pasqua, ha dato inizio a quello che la Chiesa definisce “Tempo pasquale”. La celebrazione del Mistero pasquale si dilata nel tempo e comprende tre numeri-chiave: uno, oto e cinquanta.

La Chiesa festeggia la Santa Pasqua

Tornando ai "numeri" di Pasqua, spieghiamo meglio di cosa stiamo parlando. Si tratta della domenica di Pasqua; dell’ottava di Pasqua (Domenica della Divina Misericordia); e il tempo dalla Pasqua conduce alla Solennità di Pentecoste che dura cinquanta giorni.

Prima di addentrarci sul tempo di Pasqua, però, proviamo a capire più da vicino il significato autentico di questa solennità. È, infatti, la festa più importante per i cristiani e significa etimologicamente “passaggio”.

La data è mobile perché dipende dal plenilunio di primavera, mentre l’origine è legata al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale si celebrava il passaggio di Israele, attraverso il mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà.


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La parola “Pasqua” deriva dal greco: pascha, a sua volta dall’aramaico pasah e significa propriamente “passare oltre”, quindi “passaggio”. Gli Ebrei ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.

La Pasqua, pur essendo una festa mobile, è centro e cuore di tutto l’anno liturgico: da essa scaturiscono le date di altre celebrazioni e solennità, come il Mercoledì delle Ceneri, la Settimana Santa, l’Ascensione, la Pentecoste. La data della Pasqua si annuncia nel giorno dell’Epifania, dopo la proclamazione del Vangelo.


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Oggi si apre un nuovo tempo

In questo tempo i cristiani sono invitati a celebrare, cioè a rendere presente in particolare nei riti liturgici ed a sentire vivo in mezzo a loro, il Cristo Risorto, il Signore, nella sua passione, morte, sepoltura e risurrezione.

I giorni della settimana dopo Pasqua sono definiti dalla Chiesa “ottava di Pasqua”. Sono celebrati con diversi testi della Parola e delle Preghiere utilizzate nella liturgica, ma come fossero un unico giorno di festa. L’ottava (termine tecnico per esprimere gli otto giorni) si conclude con la seconda domenica di Pasqua, detta anche domenica della Divina Misericordia.

Anche la quarta domenica di Pasqua ha una sua denominazione propria nel linguaggio liturgico. È chiamata la “Domenica del Buon Pastore” dal brano del Vangelo che viene proclamato, ogni anno, in questo giorno. In tale data, inoltre, sempre in virtù del brano evangelico, ricorre la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Le altre domeniche sono indicate, generalmente, solo con la numerazione e il tempo Pasquale si conclude con la Domenica di Pentecoste. La settima domenica, in Italia, è “sostituita” con la celebrazione della solennità dell’Ascensione. Questo da quando nel calendario civile è stata rimossa la “festa” dell’Ascensione, tradizionalmente fissata nel giovedì antecedente alla settima domenica di Pasqua.

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