Avvenire di Calabria

La Procura punta alle clientele tra 'ndrangheta e Pubblica Amministrazione

Operazione Reghion, colpo al clan della corruzione

Fermo indiziario per il Dirigente plenipotenziario ai Lavori Pubblici, Cammera.

Federico Minniti

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«Un vero e proprio sistema funzionale ad intercettare ed orientare flussi di spesa pubblica, per acquisire relazioni privilegiate ed illecite con la Pubblica Amministrazione, acquisendo enormi profitti a danno della stessa». L’indagine “Reghion”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri, scrive una nuova pagina sulla coesistenza di ‘ndrine, massoneria deviata e dirigenti statali. Al centro dell’operazione la figura di Marcello Cammera, architetto e dirigente plenipotenziario del settore Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria.

Appalti, politica e mazzette per un’organizzazione che aveva oltrepassato i confini locali: Milano, Brescia e Roma le città in cui l’Arma ha portato a segno i fermi indiziari ed il sequestro di beni per 42 milioni di euro per dieci soggetti ritenuti co-interessati del cosiddetto “Comitato d’Affari”, «organizzato per la consumazione di una pluralità di corruzioni», sotto l’egida del Cerimoniere della Super Loggia, come affermato nelle carte dell’indagine-madre “Fata Morgana”, l’avvocato Paolo Romeo, con trascorsi parlamentari. La ‘ndrangheta cambia pelle e lo fa con una naturale commistione con ambienti massonici e quadri della Pubblica Amministrazione. Ma anche imprenditoria e politica.

LP, Vincenzo e Domenico Barbieri, Mario e Alberto Scambia sono i volti imprenditoriali in un «contesto organizzato tipico di soggetti professionalmente dediti a sviluppare la propria attività aziendale ed incrementare la propria capacità economica e di accaparramento di flussi economici pubblici, praticando professionalmente la corruzione» come scrive il Gip, titolare dell’inchiesta, nel fermo. Tra gli indagati anche un ex senatore di Alleanza Nazionale, Domenico Kappler, già amministratore delegato della Risorse per Roma Spa, società pubblica del Campidoglio. Un legame quello tra Kappler e Cammera che certifica la vicinanza tra Roma e Reggio Calabria all’epoca dei sindaci Alemanno e Scopelliti, già al centro di numerose attività di indagini della DDA. Favori, prebende e assunzioni. Come quella di AC, proprio per una società mista del Comune di Reggio Calabria. Cammera sentiva cosa sua Palazzo San Giorgio, al punto da decidere deliberatamente quando “impegnarsi” per favorire qualcuno. “Allora questo incontro, …è dovuto per un lavoro molto importante! …abbiamo deciso di farlo, …perché, è venuta fuori di nuovo, …il discorso, “mazzette”.

Il “lavoro” è un appalto milionario sull’approvvigionamento idrico. Cammera può contare sul sodale Bruno Fortugno, funzionario ed alta professionalità del Comune reggino, grazia al quale bypassa il bando di gara. Si procederà ad project financing ed il gruppo P.-Barbieri-Scambia non si farà sfuggire l’occasione. Manca solo una firma, quella della convenzione che però non arriva. C’è un nuovo Assessore, Angela Marcianò, che ingaggia una querelle con l’intoccabile Cammera a tal punto da farlo trasferire al Settore Sport e Cultura. Ci proverà Paolo Romeo, con la compiacenza di giornalisti, a riabilitare lo stesso Cammera che anche pubblicamente biasimerà l’atteggiamento della Giunta Falcomatà, sostenuta in campagna elettorale con la candidatura di AC, con una lista civica. Cambiano i colori politici, ma Cammera e Romeo, accompagnati da una pletora di professionisti ed impiegati comunali, continuano ad agire con la loro azione di condizionamento. Fino all’intervento della Magistratura e la conseguente sospensione, a firma del Sindaco Falcomatà, dai pubblici uffici con valore immediato.

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