
Giovani, testimoni di speranza e costruttori di pace
Da papa Leone XIV richiama all’amicizia con Gesù, alla fraternità e al coraggio di essere testimoni autentici nel mondo di oggi

Papa Leone, nel suo discorso ai partecipanti dell’Assemblea Generale annuale delle Pontificie Opere Missionarie, convenuti da oltre centoventi Paesi, ha sottolineato con forza l’importanza e l’urgenza della missione evangelizzatrice della Chiesa nel contesto attuale del mondo segnato da divisioni, guerre e ingiustizie.
Il Papa, esprimendo la sua gratitudine per il costante impegno svolto da queste Opere, ha riconosciuto il ruolo decisivo che esse rivestono nell’incoraggiare e sostenere lo spirito missionario fra tutti i battezzati e nel dare sostegno concreto alle comunità ecclesiali che vivono in aree dove la Chiesa è giovane e in fase di crescita.

Riflettendo sulla sua personale esperienza pastorale durante gli anni trascorsi in Perù, Papa Leone ha ricordato come le Pontificie Opere Missionarie rappresentino il principale strumento attraverso il quale la Chiesa riesce a risvegliare nei credenti il senso di responsabilità verso l’attività missionaria.
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Questo impegno non si limita solo alla diffusione del Vangelo, ma si traduce in azioni concrete e tangibili che vanno dalla costruzione di luoghi di culto e centri catechistici, alla realizzazione di programmi educativi e sanitari, fino al sostegno diretto dei bisogni primari delle popolazioni più giovani e vulnerabili. In particolare, il Papa ha ricordato il prezioso contributo della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, che ha il compito fondamentale di sostenere economicamente e logisticamente le comunità ecclesiali nei territori missionari. Altrettanto importante è l’attività svolta dalla Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che si prende cura dei bambini non soltanto dal punto di vista della formazione cristiana, ma anche garantendo loro protezione, assistenza sanitaria e istruzione.
Similmente, la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo offre un supporto essenziale alle vocazioni missionarie, sacerdotali e religiose, mentre la Pontificia Unione Missionaria investe sulla formazione di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, preparandoli adeguatamente a vivere con intensità il loro compito missionario. Papa Leone ha inoltre ribadito come la promozione dello zelo apostolico, uno degli elementi centrali del rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II, sia oggi più urgente che mai. Il mondo contemporaneo, colpito da profonde ferite causate da conflitti e divisioni, necessita, secondo il Papa, del messaggio pacificante e riconciliante dell’amore di Dio, incarnato nella figura di Cristo e nel sacrificio della sua croce.
Ha richiamato quindi i fedeli a divenire portatori attivi di questo messaggio di pace, che non si limita a una semplice tregua dai conflitti, ma si configura come una pace vera, autentica e duratura, capace di trasformare radicalmente le persone e la società. Un punto centrale del discorso di Papa Leone è stato il richiamo alla dimensione della comunione e dell’universalità della Chiesa. Egli ha invitato i fedeli a riscoprire e promuovere ancora più intensamente questa duplice caratteristica della loro missione. Ha evidenziato come la Chiesa sia chiamata a vivere come un’unica grande famiglia, un corpo unitario nonostante le molteplici differenze linguistiche, culturali e storiche.

Questa consapevolezza della comunione tra i fedeli dovrebbe spingere a superare ogni forma di isolamento o di particolarismo per aprire la Chiesa intera all’universalità della missione evangelizzatrice, portando la conoscenza di Cristo in ogni angolo del pianeta. In questa prospettiva, Papa Leone ha incoraggiato con decisione i responsabili della pastorale a intensificare la loro presenza sul territorio, per sensibilizzare e coinvolgere i fedeli nella responsabilità missionaria che appartiene a tutti i cristiani. Questo contatto diretto con la realtà delle comunità locali permette infatti ai fedeli di comprendere meglio l’importanza vitale delle missioni, sviluppando così una coscienza più profonda e concreta della solidarietà e della fraternità cristiana. Infine, ricordando che l’Anno Santo in corso invita ciascun credente a diventare “pellegrino di speranza”, il Papa ha invitato tutti a vivere e testimoniare questa speranza evangelica con gioia e coraggio.

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