Nei giorni scorsi abbiamo riportato il dato diffuso da Coldiretti Calabria che presentava il conto sulla povertà alimentare: 18mila bimbi a rischio fame
Povertà alimentare e bambini senza cibo: parlano i Banchi della Calabria
Numeri che preoccupano e che si incastrano con tutti gli altri dati che dipingono a tinte fosche il presente di molti minori: leggi le nostre interviste
di Federico Minniti
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Nei giorni scorsi abbiamo riportato il dato diffuso da Coldiretti Calabria che presentava il conto sulla povertà alimentare: 18mila bimbi a rischio fame. Numeri che preoccupano e che si incastrano con tutti gli altri dati che dipingono a tinte fosche il presente di molti minori.
In Calabria 18mila bambini trovano difficoltà per avere accesso al cibo
Minori sempre più poveri. E quando parliamo di povertà arriviamo a parlare alle difficoltà di mangiare quotidianamente. Accade in Calabria che, insieme al Molise, è la regione più a rischio per la povertà alimentare.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Rizzo, presidente del Banco delle opere di carità, che commenta così i dati di Coldiretti: «Le fasce deboli sono le più colpite di un problema che sembra lontano, ma che è quantomai attuale. Accanto ai bambini aggiungo un ulteriore elemento di valutazione: i 10mila over 64 che non riescono a fare la spesa. Il tutto da inserire in un quadro che contempla quasi 200mila indigenti serviti dai due Banchi calabresi».
Il Banco delle opere di carità è un ente senza fine di lucro che si occupa del recupero dello spreco delle eccedenze alimentari, con lo scopo di farlo diventare risorsa a sostegno degli indigenti. Una storia che ha mosso i primi passi in Italia ben 23 anni fa a Caserta. Nel tempo si è affermata nel resto del Paese e dal 2012 è presente anche in Calabria, con il primo centro di distribuzione regionale sorto a Cirò Marina.
«Stiamo attraversando una fase molto delicata» ha aggiunto Rizzo «per via dell'aumento dei prezzi e della guerra in Ucraina abbiamo rischiato di chiudere i battenti a causa del mancato approvvigionamento. A questo si aggiunge che siamo interamente sostenuti dai fondi FEAD in quanto il contributo del Decreto Bellanova è ormai agli sgoccioli».
Cosa comporta per i calabresi indigenti? «Siamo passati da 40 a 20 chilogrammi di derrate alimentari mensili a famiglia; possiamo dare un piccolo sollievo, ma non risolvere il problema». Rizzo ha concluso con una nota positiva: «Fortunatamente la Regione Calabria si è dimostrata sensibile con un finanziamento da 1 milione e duecentomila euro per i due banchi calabresi che sono stato ossigeno puro».
Sulla vicenda è intervenuto ai nostri taccuini anche Gianni Romeo, direttore generale del Banco Alimentare della Calabria: «È inaccettabile che ancor oggi ci siano bambini che abbiano difficoltà a reperire del cibo».
Romeo ha ampliato la sua riflessione: «Quello delle nuove povertà dei minori è un tema importante, ma troppo spesso dimenticato: parliamo di un milione e duecento tra bambini e adolescenti in tutta Italia».
«Serve una maggiore sinergia tra pubblico e privato - ha spiegato il direttore del Banco Alimentare della Calabria - per fronteggiare un'emergenza che si annida specialmente nei territori più a rischio».
L'Associazione Banco Alimentare della Calabria è un'organizzazione non profit che aderisce alla rete nazionale Banco Alimentare, composta da 21 Associazioni dislocate in ogni regione. Sull'esempio del Banco dos Alimentos di Barcellona, un gruppo di amici decide di replicare l’idea di una "banca del cibo" anche in Italia. Così, il 30 marzo 1989 la nascita della Fondazione Banco Alimentare viene ufficializzata dall'incontro di due grandi personaggi: il Cavalier Danilo Fossati, presidente della Star, e Monsignor Luigi Giussani, padre di Comunione e Liberazione.
Durante il nostro confronto, Romeo ha snocciolato qualche dato in suo possesso: «Dal nostro ultimo censimento erano 15mila i minori assistiti dal Banco Alimentare della Calabria su una platea di 92mila fruitori complessivi. Temo che sia un dato ampiamente superato: oggi il numero complessivo dei beneficiari si attesta attorno ai 130mila con un conseguente aumento anche dei numeri dei più piccoli».
«Nelle nostre raccolte - ha concluso Gianni Romeo - incentiviamo costantemente la donazione di prodotti per l'infanzia: prendersi cura della nutrizione dei più piccoli è un dovere a cui tutti siamo chiamati».
I rapporti confermano un trend preoccupante
Un recente focus dell’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis, mostra come la povertà alimentare minorile sia maggiormente presente in alcune aree del paese del Mezzogiorno. Spesso si tratta di territori con minore offerta di mense scolastiche che rivestono un ruolo cruciale nel contrasto del fenomeno.
La povertà alimentare è chiaramente ancora più grave per bambini e ragazzi che attraversano l’età dello sviluppo. L’accesso a una dieta equilibrata è infatti oggetto di raccomandazioni specifiche per i minori, rispetto a quelle per gli adulti. In Italia in media il 2,8% dei minori non consuma un pasto proteico al giorno, segnale di una possibile povertà alimentare. Un dato da non trascurare, soprattutto in alcune aree del paese.
La punta dell’iceberg del disagio minorile in Calabria che purtroppo si associa alla povertà educativa è la presenza di oltre 18mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare a causa di situazioni di povertà. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).
«La povertà alimentare ed educativa tra i minori – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta per effetto della pandemia e della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare».
L'altra criticità: i disturbi dell'alimentazione in età infantile
Accanto alla povertà alimentare tra i minori, c'è un altro fenomeno da non sottovalutare in Calabria. Stiamo parlando dei disturbi alimentari, diffusissimi su tutto il territorio regionale: il problema dell'obesità infantile sta interessando soprattutto zone ad economia depressa come la Calabria e a confermarlo è il Centro di Medicina Solidale "Ace" di Reggio Calabria.
In questo contesto, pochi mesi fa, la Regione Calabria ha approvato un finanziamento di 785mila euro per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono al centro delle politiche sanitarie della Regione Calabria. Il piano approvato dal ministero è stato redatto dal Gruppo tecnico di lavoro, istituito dalla Regione Calabria si inserisce nell’ambito del programma per l’attivazione dell’assistenza a pazienti affetti da DNA, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Considerata l’importanza e l’impatto di queste patologie sulla popolazione, inoltre, la legge di bilancio del 2022 ha approvato un emendamento che sancisce l’inserimento dei DNA nei livelli essenziali di assistenza (LEA) e stanziato dei fondi dedicati per il periodo 2022-2023.
L’appuntamento di giorno 19 sarà occasione non solo per ripartire, ma anche per rendere grazie al Signore del prezioso dono delle vocazioni nel territorio della diocesi di fondazione paolina
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