Avvenire di Calabria

Povertà: Sant’Egidio, le Case dell’Amicizia a favore di inclusione e sostegno delle persone più fragili e il progetto “L’anno che verrà” con Unicredit

di Redazione Web

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Si è svolta questa mattina, nella Sala della Pace della Comunità di Sant’Egidio a Roma, la conferenza su “Disagio sociale e povertà: rispondere alla crisi”. L’evento ha permesso di presentare l’esperienza delle Case dell’Amicizia di Sant’Egidio a favore delle fasce più fragili della popolazione e i risultati del progetto “L’anno che verrà”, portato avanti in collaborazione con UniCredit. “Siamo molto contenti di questa collaborazione – ha detto Marco Impagliazzo, presidente Sant’Egidio – Il nostro lavoro attraverso le Case dell’Amicizia, che comprende le distribuzioni alimentari e la ricerca di soluzioni abitative e lavorative, fa parte di un modello ‘adottivo’ delle diverse condizioni di vita delle persone e delle famiglie. Attraverso l’incontro e il sostegno concreto, è possibile iniziare percorsi per far ripartire chi è in crisi a causa del disagio socio-economico”. “Sostenere il progetto “l’anno che verrà”, realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio – ha affermato Remo Taricani (UniCredit) – significa condividere una visione di cambiamento sociale che pone al centro le persone, offrendo soluzioni che favoriscano l’inclusione e il miglioramento della vita delle comunità, a partire da quelle più fragili”. “Mi congratulo per questa felice collaborazione, che aiuta tante famiglie a ripartire”, ha detto – in collegamento da Bologna – il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana: “La vita è sempre ripartire. Ma per farlo occorrono tempo, conoscenza e sostegno”. “Le istituzioni da sole non riescono da solo a dare ascolto a tutti i cittadini e per questo è necessaria la collaborazione tra diversi soggetti”, ha osservato la viceministra Maria Teresa Bellucci, richiamando l’articolo 118 della Costituzione che invita le istituzioni a favorire “l’autonoma iniziativa dei cittadini” nel perseguimento del bene comune. “A partire dalla pandemia è aumentata la spesa sociale dei Comuni, ma permangono divari consistenti tra diverse regioni e tra i territori di una stessa regione”, ha affermato il segretario generale del Cnel, Massimiliano Monnanni, ribadendo l’importanza dei corpi intermedi per la tenuta del tessuto sociale italiano.

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