Il 24 luglio scorso si sono concluse le attività del progetto La fede è gioia 2017 promosso e attuato dalla Parrocchia Santa Maria Odigitria di Reggio Calabria nei propri locali, in collaborazione con l’Associazione Artemia e l’Azione Cattolica parrocchiale – Gruppo Adulti. L’iniziativa, destinata ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, diventata ormai una bella consuetudine dell’estate reggina, ha registrato un grande successo. Infatti, il percorso progettuale che ha avuto come traccia La chiamata di Gesù a tutti e a ciascuno ha visto la partecipazione di un gruppo numeroso ed entusiasta di bambini. Il progetto, come ogni anno, si è posto l’obiettivo, abbondantemente raggiunto, di offrire la possibilità, in primo luogo ai bambini della Parrocchia e poi a tutti quelli della città alla ricerca di un’esperienza comunitaria interessante, gioiosa e formativa, di trascorrere il pomeriggio in un ambiente sano, dove oltre a respirare il profumo di Dio ci fosse la possibilità di imparare cose nuove divertendosi.
Gli organizzatori hanno voluto offrire ai ragazzi la possibilità di scegliere se trascorrere il pomeriggio davanti al televisore di casa o se trascorrerlo invece in compagnia di loro coetanei un po’ pregando, un po’ imparando e un po’ giocando. Molti hanno scelto di partecipare ad un’esperienza che certamente non ha mancato di fornire loro lo spaccato di un bel modo di vivere fatto di altruismo, di solidarietà umana e di fede, il cui ricordo, ci si augura, possa restare nelle loro menti per tutta la vita. Per accompagnare i ragazzi lungo il percorso le educatrici si sono ispirate al metodo di San Giovanni Bosco che nel Trattatello scriveva: «L’educatore è un individuo consacrato al bene dei suoi allievi, perciò deve essere pronto ad affrontare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine, che è la civile, morale, scientifica educazione dei suoi allievi». Le tante volontarie, a cominciare dalla Presidente parrocchiale dell’Azione Cattolica, Rita Marino, passando per le giovanissime Giusy Sarica e Francesca Zavettieri, e continuando con le signore Marinella Caridi, Grazia Catona, Sara Cogliandro, Francesca Errante, Maria Neri, Rosalba Nucara, Concetta Carmela Priolo, Teresa Romeo, Ermenegilda Spinola, Maria Suraci, Nuccia Tarzia e Angela Triglia, hanno guidato i bambini lungo un percorso che li ha visti attivamente impegnati a fare emergere la loro creatività, attraverso attività ludico-ricreative e varie espressioni artistiche.
Le attività del progetto che sono state coordinate da Giovanna Versace, Presidente dell’Associazione Artemia, sotto la supervisione del Parroco don Pasqualino Catanese, si sono concluse con la partecipazione festosa alla Santa Messa dei bambini, accompagnati dai genitori, dai nonni e dai volontari. Particolarmente emozionante si è rivelata la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai bambini da parte degli organizzatori, avvenuta dopo la celebrazione. Terminata questa prima fase della serata, si è passati alla consegna del Premio San Leo per l’impegno sociale, che l’Associazione Artemia attribuisce, ogni anno, ad una personalità che dell’impegno a favore degli ultimi fa la propria ragione di vita. Del resto, non a caso, è intitolato al Copatrono dell’Arcidiocesi Reggio Calabria-Bova che mise in pratica il paolino «castigo corpus meum et in servitutem redigo» , perché in lui trionfasse Cristo che aveva seguito rinunciando a tutto, facendo proprie le parole evangeliche «se vuoi venire dietro di me, vendi quello che hai, dallo ai poveri e seguimi». Quest’anno il Premio è stato attribuito a don Pasqualino Catanese. Glielo ha consegnato il dottor Roberto Musco, dopo che la professoressa Rita Marino ha letto la motivazione, nella quale è stato messo in risalto il profilo di prete attivamente impegnato di don Pasqualino, sempre vicino agli ultimi della terra ed, in particolare, di questa nostra terra. È stata sottolineata la sua fede cristiana rafforzata dalla ragione e vivacizzata dalla profonda cultura che diventa il programma d’azione che mette in pratica con naturalezza. In definitiva, è stato evidenziato come il profilo religioso di don Pasqualino contenga ad uno il “pastor evangelicus” e il “pastor doctus” in armonioso sviluppo della fede, che nel suo viaggio verso l’uomo non disdegna la storia. La serata si è conclusa con il ringraziamento del Sacerdote per il premio ricevuto e con l’invito ai presenti ad aiutarlo con la preghiera e materialmente affinché possa rispondere sempre positivamente ai bisognosi che bussano alla porta della Parrocchia.