Avvenire di Calabria

Gabriele Allegrino, originario di Lipari, è giunto in riva allo Stretto due anni e mezzo fa

Reggio, muore un seminarista del «Pio XI»

Si è spento a Catania dove era ricoverato per una malattia improvvisa

Salvatore Santoro

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Gabriele Allegrino, trentaquattrenne originario di Lipari, è entrato a far parte del Seminario arcivescovile di Reggio Calabria due anni e mezzo fa. Si è spento oggi pomeriggio a Catania, dove era ricoverato per una malattia improvvisa. Pubblichiamo il ricordo del Rettore del «Pio XI», don Salvatore Santoro.

«Dio non turba mai la gioia dei suoi figli..se non per prepararne loro una più certa e più grande...». Il nostro Seminario e la nostra chiesa diocesana di Reggio Calabria - Bova, a partire dal vescovo Morosini, hanno consegnato alla misericordia del buon Dio, attraverso le tenere mani della Madre del Fiat, un giovane seminarista, Gabriele Allegrino, che è volato in cielo dopo una fulminea ed inesorabile malattia.
Gabriele non era della nostra Diocesi: vi è giunto due anni e mezzo fa, dopo un lungo e travagliato percorso di discernimento vocazionale.
È arrivato..spaurito e senza..grandi speranze. Senza alcuna pretesa ma con un sogno grande, nel cuore, diventare prete..! È arrivato in punta di piedi e..si è messo in cammino, facendosi voler bene e contagiando tutti con la sua generosità e disponibilità.. È arrivato con tante ferite..ma col cuore pronto ed aperto alla misericordia. È arrivato con la tristezza di un passato da purificare e bonificare col perdono, ma con la gioia di un futuro carico di luce, da spendere, tutto, fino in fondo, per il Signore e la chiesa.. È arrivato con un cuore grande e..si è speso con gran cuore, ovunque, ma soprattutto nella comunità parrocchiale di Arghillà che lo ha accolto ed amato come un figlio ed un fratello...
Poi, tre mesi fa..qualche "banale " controllo, per una salute..un pò troppo malferma... Ed è iniziata, così, la sua via crucis... Uno dei suoi messaggini più belli, uno degli ultimi, che porterò nel cuore..: «Sto aspettando con impazienza la Pasqua... stasera è venuto un sacerdote a mettere le ceneri su questa mia testa dura..Sto offrendo ogni piccola sofferenza per la mia Diocesi, per il mio vescovo, il mio padre rettore, i miei fratelli in seminario, i sacerdoti.. Ma a volte mi sento abbandonato su questa Croce e mi lamento come fanno i bambini.. ma poi mi ricordo che, se sono sulla croce, Lui è accanto a me e non può volere una cosa simile..Sono felice che tanti pregano per me, nonostante io non meriti tanto bene... spero che Mons. Ferro ascolti e presenti tutto a Dio.. Grazie Padre per quello che fai per me. Ti voglio bene».
Anch'io ti voglio bene, caro Gabriele. E con me tutti i tuoi fratelli in seminario; il vescovo, i preti, i tantissimi fratelli e sorelle che (da tutta Italia!) hanno pregato per te..!
Da oggi, Pasqua della settimana, sei entrato nella domenica senza tramonto..Da lì, guardaci, pensaci, intercedi, perdona...
Ciao Gabriele. Ti benedico. Con il cuore..

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