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Sulla base dell’ordinanza n. 400 del 14 ottobre 2024 del sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo, all’alba di questa mattina le forze dell’ordine, con “un imponente spiegamento, hanno sgomberato solo alcuni appartamenti, quelli abitati da cinque famiglie rom, del residence occupato da centinaia di nuclei familiari di diverse nazionalità situato in via Giotto nel Comune di Guidonia-Montecelio”. Lo denunciano in una nota l’Associazione 21 luglio e European Roma Rights Centre (Errc). “Stiamo assistendo a uno sgombero forzato con l’aggravante che è stato condotto su base etnica, perché attuato solo nei confronti delle famiglie rom che avevano occupato gli appartamenti nelle scorse settimane, in seguito alle minacce di sgombero dell’insediamento di via dell’Albuccione da parte dell’Amministrazione Comunale”, dichiarano le due associazioni: cinque famiglie, in totale dieci adulti, tra cui una donna incinta, e quindici minori, presenti da alcune settimane nelle abitazioni, si “trovano ora per strada senza una soluzione abitativa alternativa proposta dal Comune”. Le famiglie coinvolte, ora senza casa, provengono dalla baraccopoli di via dell’Albuccione, che fino a pochi mesi fa contava 220 abitanti, interessata da un incendio lo scorso 12 agosto. “E molto probabilmente nella baraccopoli faranno ritorno”.
Nei giorni successivi all’episodio l’amministrazione comunale di Guidonia aveva chiesto, prima alle famiglie le cui abitazioni erano state distrutte dall’incendio, e poi a tutte le altre, di firmare un “patto di corresponsabilità”, con la proposta di un contributo una tantum di 500 euro a persona per lasciare l’insediamento e reperire una soluzione alloggiativa attraverso contratto di locazione. Si tratta, ricordano le associazioni, di “una modalità che non rispetta le garanzie procedurali e lede la dignità delle persone e dell’infanzia, come conferma lo sgombero forzato di questa mattina. Nulla infatti è stato notificato alle famiglie, non c’è stato un congruo preavviso e soprattutto non è stata offerta, come prevede il diritto internazionale, una soluzione alternativa adeguata”. Le organizzazioni condannano pertanto “fermamente” le azioni svolte, “dietro le quali si legge il forte accanimento delle autorità locali nei confronti delle comunità rom di Albuccione”. “Lo scandaloso sgombero di oggi va ancora una volta nella direzione opposta all’inclusione delle comunità rom che l’Europa ci chiede”, dichiara Rosi Mangiacavallo, Country facilitator per l’Italia di Errc: “gli sgomberi forzati eseguiti in Italia sono un problema dell’Europa. Per tale motivo la Commissione europea dovrebbe decidere di occuparsene seriamente e non voltarsi dall’altra parte”. Un “accanimento”, evidenziano le due organizzazioni – che potrebbe proseguire nei prossimi giorni con “il preannunciato” sgombero del campo nel quale attualmente vivono ancora 170 persone e sul quale le due organizzazioni “vigileranno con estrema attenzione”.
Fonte: Agensir