Avvenire di Calabria

L'iniziativa nata nella parrocchia guidata dal parroco don Francesco Velonà

Rosalì, una sagra del pane per riscoprire il «sapore» dell’essere comunità

Il parroco: «L'evento nato dall'esigenza di valorizzare le risorse "buone" del territorio e recuperare la gioia dello stare insieme»

di don Francesco Velonà *

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«Ritorniamo al gusto del pane». È questo il tema che ha guidato la Sagra del Pane “A Palata” svoltasi a Rosalì il 19 novembre, voluta dalla parrocchia Santa Maria d’Itria, insieme all’Associazione In cammino, giovane realtà associativa nata dal cuore stesso della comunità. 

Tutto è nato dall’esigenza di valorizzare le risorse e le buone tradizioni del territorio, e ci si è resi conto che, pur tra la varie fatiche di questa realtà periferica, dovute allo spopolamento, all’esodo dei giovani e delle giovani famiglie, e alla carenza dei servizi essenziali, rimane salda una piccola comunità ancora fortemente legata alle sue radici, alla sua identità e animata dal desiderio di consolidarla e promuoverla. È con queste premesse che è nato questo evento che ha coinvolto diverse famiglie della parrocchia che si sono impegnate nella ideazione e realizzazione di questo progetto.


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L’obiettivo è stato quello di spargere il buon profumo della “palata”, tipico pane locale prodotto da due “forni” del territorio,  e permetterne a tutti di poterlo gustare in diverse modalità, partendo dagli gnocchi (di pane), passando alla fagiolata con crostino e alla pizza di pane (ed altre specialità…) e per arrivare infine  al dolce, in particolare al tiramisù di pane e al pane fritto con lo zucchero. Il tutto accompagnato anche dalla musica e dalla danza della tarantella. Al di là dei risultati lusinghieri ottenuti, confermati dai consensi delle centinaia di persone accorse alla serata da ogni parte della città, ciò che preme sottolineare sono i valori di fondo che hanno accompagnato la preparazione di tutto e gli insegnamenti che hanno lasciato.

È stato importante recuperare quel senso di comunità e di appartenenza senza il quale non possiamo fare nulla, che permette di riconoscere il bene comune per mettersi al suo servizio, ognuno facendo la sua parte con i suoi talenti, le sue capacità e i suoi carismi e combattendo contro la subdola tentazione della voglia di essere personalmente protagonisti ostentando il  proprio operato.

Motore di tutto dev’essere l’amore per la propria “casa”, per la propria comunità e solo a partire da questo si possono fare grandi cose. Questa preziosa esperienza, ha fatto comprendere -ancora una volta- quanto sia “faticoso” lavorare insieme, perché lavorare insieme significa andare incontro all’altro, saper riconoscere le sue ricchezze e accoglierlo con i suoi limiti e  le sue debolezze morendo anche  un po’ a se stessi.


PER APPROFONDIRE: Rosalì, dal cuore della parrocchia nasce “In Cammino”


Questa esperienza ha ricordato ancora la bellezza dei gesti semplici dell’accoglienza fatta di sorrisi, di una stretta di mano, di una sedia da portare o un bicchiere da riempire e ha fatto ancora di più comprendere quanto è vitale il desiderio di stare insieme, perché solo insieme ci si può salvare!  Il tutto in nome del “Pane”, quel pane che è Vita, condivisione, comunione, dono di Dio e frutto del lavoro dell’uomo offerto all’altare del Signore per essere consacrato e così ritornare nelle tavole quotidiane della nostra vita, con la nostra vita.

* Parroco di Santa Maria d'Itria in Rosalì

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