Avvenire di Calabria

Salute mentale adolescenti: Fondazione Paoletti, al via “Prima che sia troppo tardi” con numero solidale 45581 per sostenere il contrasto al disagio emotivo

di Redazione Web

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Secondo l’Oms, tra il 10% e il 20% dei giovani a livello mondiale soffre di disturbi mentali. Circa la metà di tutte le malattie mentali si manifesta già entro i 14 anni. I disturbi più comuni includono ansia, depressione, disturbi dell’attenzione, disturbi alimentari e comportamenti a rischio. Il suicidio rappresenta una delle principali cause di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Un’emergenza che va affrontata subito, ponendo al centro del nostro sistema sociale e culturale l’educazione alla corretta gestione delle emozioni e delle relazioni. “I ragazzi in difficoltà – spiega la Fondazione Patrizio Paoletti che da quasi 25 anni si occupa di ricerca ed educazione – spesso non riescono ad esprimere la propria sofferenza e non sanno come e a chi chiedere aiuto, mentre per gli adulti di riferimento non è semplice cogliere i segni del disagio e, soprattutto, trovare il modo giusto per intervenire”. Di qui l’importanza di fare prevenzione, promuovendo corretti stili di vita e supportando i più giovani nella costruzione di abilità di vita che possano aiutarli a comprendere le proprie emozioni e far fronte alle sfide quotidiane. In tal senso, la scuola, la famiglia e la comunità tutta possono fare la differenza.
Per sostenere l’impegno della Fondazione Paoletti nel contrasto al disagio emotivo dei giovani, dal 30 settembre al 19 ottobre è attiva la campagna “Prima che sia troppo tardi”, con il numero solidale 45581. Inviando un Sms o effettuando una chiamata da rete fissa, donando da 2 a 10 euro, sarà possibile sostenere il progetto “Prefigurare il futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità”, con cui la Fondazione porta nelle scuole secondarie di tutta Italia un percorso formativo dedicato a ragazzi, insegnanti e genitori. Obiettivo, aiutare gli adolescenti a comprendere le proprie emozioni e a potenziare la resilienza. Un protocollo che è il risultato della ricerca della Fondazione ed è composto da lezioni psico-educative e pratiche di mindfulness, in grado di arginare le risposte automatiche e aumentare la consapevolezza di sé, rafforzando l’autostima e la motivazione, ma anche l’empatia e il rispetto dell’altro.

Fonte: Agensir

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