Avvenire di Calabria

Dall'8 febbraio al 27 aprile, Reggio Calabria ospita un'iniziativa culturale di grande rilievo all'insegna della legalità

SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche: dopo il successo di Milano, la mostra approda a Palazzo Crupi

Il percorso espositivo che restituisce alla comunità capolavori sottratti alla criminalità fa tappa nel museo che dal 2016 ospita una mostra permanente di opere d'arte confiscate alle mafie

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Dopo l’anteprima a Roma e il grande successo di pubblico a Milano, con oltre 20mila visitatori, la mostra "SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche" arriva a Reggio Calabria, dove sarà ospitata al Palazzo della Cultura "Pasquino Crupi" dall’8 febbraio al 27 aprile 2025. Un evento che celebra la legalità e la cultura, restituendo alla comunità oltre 80 opere confiscate alla criminalità organizzata, tra cui capolavori di Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Christo e Robert Rauschenberg.

Un percorso tra arte e legalità

L’esposizione è parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.



Il progetto fa parte di un itinerario tra arte e legalità che, dopo Roma e Milano, approda a Reggio Calabria, città da cui nei fatti nasce l'idea di rendere accessibile al pubblico il patrimonio culturale, frutto delle attività illecite della criminalità organizzata. La tappa milanese, ospitata dal Palazzo Reale dal 3 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, ha riscosso un notevole interesse, coinvolgendo studenti, esperti e appassionati d’arte in un dibattito sulla cultura della legalità.


PER APPROFONDIRE: I bronzi di San Casciano ancora in mostra a Reggio Calabria


Ora, con l’arrivo della mostra a Reggio Calabria, si rinnova l’impegno per trasformare i beni confiscati in risorse per la collettività, in un territorio che da anni è protagonista di un percorso di riutilizzo sociale dei beni sottratti alle mafie. Anche quelli culturali.

Dalla confisca alla fruizione pubblica: un impegno che continua

L’esposizione, che restituisce alla collettività oltre 80 opere di maestri come Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Christo e Robert Rauschenberg, rappresenta, infatti, un nuovo capitolo di un percorso che Reggio Calabria ha iniziato già nel 2016, quando più di 100 opere confiscate vennero esposte definitivamente al Palazzo della Cultura nell’ambito del progetto "Arte torna Arte", con l'esposizione permanente “A tenebris ad lucem – L’arte ritrovata torna bene comune”.

Grazie all’iniziativa lungimirante promossa da Eduardo Lamberti-Castronuovo, ai tempi assessore a "Cultura e legalità" dell'allora provincia di Reggio Calabria, il Palazzo della Cultura "Pasquino Crupi" è diventato il primo museo italiano dedicato a opere d’arte provenienti da beni confiscati alla criminalità organizzata. Un’operazione che ha trasformato l’arte da simbolo di potere mafioso a patrimonio culturale accessibile a tutti, dando valore al ruolo della cultura come "arma" principale di contrasto a mafia e malaffare.

SalvArti: dal successo di Milano al ritorno a Reggio Calabria

Dopo la prima anteprima alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma, la mostra "SalvArti" ha riscosso un grande successo al Palazzo Reale di Milano, con oltre 20mila visitatori. Ora l’esposizione arriva a Reggio Calabria, città che da anni si distingue nella gestione e valorizzazione dei beni confiscati.

Un segnale forte che ribadisce il ruolo di Reggio Calabria come laboratorio nazionale per la cultura della legalità, proseguendo quel cammino avviato con "Arte torna Arte" e consolidato con la collaborazione tra la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC) e la Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Sabato 8 febbraio l'inaugurazione della mostra

La mostra "SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche" sarà inaugurata sabato 8 febbraio 2025 al Palazzo della Cultura "Pasquino Crupi" di Reggio Calabria con un evento istituzionale di grande rilievo. Alla presentazione, prevista per le ore 11.00, interverranno il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il sottosegretario di Stato Wanda Ferro, con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il dirigente del Servizio II - Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Roberto Vannata, la direttrice dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, Maria Rosaria Laganà, e il direttore Cultura Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano, Domenico Piraina.

A seguire, alle ore 12.00, è previsto un tour guidato della mostra, mentre l’apertura al pubblico avverrà nel pomeriggio, alle ore 15.30. L’evento rappresenta un momento fondamentale per ribadire il ruolo di Reggio Calabria nella valorizzazione dell’arte confiscata alla criminalità organizzata, sottolineando l’importanza della restituzione alla collettività di un patrimonio culturale sottratto all’illegalità.

Il percorso espositivo

Le oltre 80 opere che compongono il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo è frutto di una confisca a carico di un soggetto, pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.

La mostra consente di ripercorrere gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, in particolare l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo. Tra queste, s’incontra il gruppo Novecento con Mario Sironi (Composizione astratta - Scena urbana con carrozzaMoltiplicazione II, prima metà del XX secolo), la Metafisica con autori quali Giorgio de Chirico (Piazza d’Italia, prima metà del XX secolo) e Carlo Carrà (Capanno sulla riva, 1955), la Transavanguardia di Sandro Chia (Ossa fossa cassa, 1990; Cupido, 1996), Enzo Cucchi (Autostrada del Pensiero, 1997), Mimmo Paladino, e la Nuova scuola Romana con Bruno CeccobelliPiero Pizzi CannellaGianni DessìNunzio Di Stefano, insieme a esperienze quali l’astrattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring (Kh mural, 1989), la land art di Christo e il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro dore di Pier Paolo Calzolari.

In mostra anche alcune opere scultoree: accanto al piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro (Disco, 1986/2003), artista di fama internazionale per l’arte monumentale pubblica, vengono proposte sperimentazioni più contemporanee, come i lavori di Michele Savini (Anello, 2008; Coniglio, 2009) realizzati con materiali inusuali come la gomma da masticare.

I prossimi appuntamenti

Dopo le rassegne di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a diversi istituti museali del MiC selezionati dal Direttore generale Musei Massimo Osanna su tutto il territorio nazionale: a Milano (Pinacoteca di Brera – Palazzo Citterio), Roma (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporaneaMuseo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza).



Il secondo gruppo di 22 opere rimarrà a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura “P. Crupi”, dove, sin dal 2016, sono permanentemente esposte le oltre 100 opere d’arte, tutte facenti parte di una unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015 e affidate dal Segretariato regionale del MiC per la Calabria alla Città metropolitana. Accompagna la mostra un catalogo Electa Editore.

Comitato organizzatore e scientifico

Del Comitato organizzatore fanno parte: Direzione generale Musei del Ministero della CulturaANBSCComune di MilanoCittà Metropolitana di Reggio Calabria – Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”. Comitato scientifico: Andrea Viliani (direttore del Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura), Valeria Di Giuseppe Di Paolo (funzionario storico dell’arte della Direzione generale Musei, Ministero della Cultura), Domenico Piraina (direttore Cultura e direttore Area Mostre e Musei Scientifici, Comune di Milano), Gianfranco Maraniello (direttore Area Musei d’Arte moderna e contemporanea, Comune di Milano), Domenico Michele Surace (docente dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria).

Articoli Correlati