Avvenire di Calabria

98 anni fa nasceva il priore di Barbiana

Scuola, la lezione sempre attuale di don Milani

di Romano Pesavento *

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della ricorrenza del 98° anniversario della nascita di Don Lorenzo Milani, 27 maggio del 1923, intende ricordare la figura dell’educatore attraverso una proposta da condividere tra insegnanti e studenti intitolata #CostruiamolaScuolaperilFuturo. Il progetto potrebbe essere costruito in maniera “collegiale” mediante le osservazioni, le aspettative, le soluzioni provenienti proprio dai protagonisti del processo di apprendimento: educatori ed educanti.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il CNDDU invita il Ministero dell’Istruzione a predisporre una piattaforma virtuale intitolata a Don Lorenzo Milani su cui far convergere le idee dei partecipanti. Il progetto parte proprio dagli assunti programmatici dell’azione pedagogica veicolata dall’operato dalla scuola di Barbiana, il cui esempio, caratterizzato da sperimentalità, visione di insieme, accoglienza, rimane tuttora un modello di riferimento per la didattica inclusiva.

Don Milani rappresenta ancora oggi un simbolo come Maria Montessori di una scuola aperta e veramente al servizio degli studenti; soprattutto di quelli che per caratteristiche particolari richiedono maggiore attenzione e strategie didattiche alternative che facciano leva sulla creatività di docenti e allievi.

Don Milani applicava alla lettera i principi che animarono i padri costituenti: «La scuola è aperta a tutti. / L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. / I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. / La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso» (art. 34 Cost.) e «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali. / È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3 Cost.).

Don Milani cercava di incidere su tutti quegli aspetti che rendevano anni luce lontani nella possibilità di apprendere il figlio del medico e quello del proletario, lavorando sulle inclinazioni naturali e sulla curiosità dei giovani. Ancora oggi non si può prescindere da un simile esempio.

Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande "I CARE". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: «me ne importa, mi sta a cuore». È il contrario esatto del motto fascista «me ne frego». (Don Lorenzo Milani).

* presidente CNDDU

Articoli Correlati