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Anche la seconda sessione del Sinodo dei vescovi, esattamente come la prima, sarà preceduta da due giorni di ritiro spirituale in Vaticano. Lo ha annunciato il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo, durante la conferenza stampa odierna in sala stampa vaticana, rendendo noto che il 30 settembre e il 1° ottobre a guidare il ritiro dei 368 partecipanti al Sinodo saranno padre Timothy Radcliffe e madre Ignazia Angelini, che poi continueranno ad animare la preghiera durante le giornate del Sinodo, insieme a padre Matteo Ferrari, responsabile delle liturgie, e ai Monaci di Camaldoli. Una novità, rispetto al 2023, è la Veglia penitenziale che concluderà la due-giorni di ritiro e che sarà presieduta dal Papa la sera del 1° ottobre nella basilica di San Pietro. “L’evento, organizzato congiuntamente dalla Segreteria Generale del Sinodo e dalla Diocesi di Roma in collaborazione con l’Unione dei superiori generali e con l’Unione internazionale delle superiore generali, sarà aperto alla partecipazione di tutti, in particolare dei giovani, i quali sempre ci ricordano quanto l’annuncio del Vangelo debba essere accompagnato da una testimonianza credibile, che loro per primi desiderano offrire al mondo insieme a noi”, ha spiegato Grech: “Alla vigilia di un evento di Chiesa così solenne, qual è il Sinodo, si chiameranno per nome alcuni dei peccati che più suscitano dolore e vergogna, invocando la misericordia di Dio. In particolare, nella basilica vaticana potremo ascoltare tre testimonianze di persone che hanno sofferto per qualcuno di tali peccati. A seguire avrà luogo una confessione per vari tipi di peccato”. “Non si tratterà di denunciare il peccato degli altri, ma di riconoscersi parte di quanti, per azione o almeno per omissione, diventano causa della sofferenza patita da innocenti e indifesi”, ha precisato il cardinale: “Al termine di questa confessione dei peccati, il Santo Padre rivolgerà, a nome di tutti i cristiani, una richiesta di perdono a Dio e alle sorelle e fratelli di tutta l’umanità”. Inoltre, ormai a Sinodo iniziato, la sera del’11 ottobre si ripeterà l’esperienza di una preghiera ecumenica, insieme al Santo Padre, ai Delegati fraterni presenti nell’Aula sinodale e a vari altri rappresentanti di Chiese e comunità ecclesiali presenti a Roma, in collaborazione con i fratelli della Comunità di Taizé. Il luogo scelto è Piazza dei Protomartiri, luogo dove, secondo una tradizione immemorabile, avvenne il martirio dell’apostolo Pietro. La data dell’11 ottobre è stata scelta per ricordare l’11 ottobre di 62 anni fa, quando si aprì solennemente il Concilio Vaticano II, “che ha inaugurato per la Chiesa Cattolica una nuova stagione ecumenica, di cui il Sinodo in corso è espressione e testimonianza, nel fattivo desiderio di aiutare tutta la Chiesa ad avanzare sulla via della piena unità”, le parole di Grech. Nella fase finale dell’Assemblea, il 21 ottobre, è in programma una nuova giornata di ritiro spirituale, in vista del discernimento sulla bozza del Documento finale.
Fonte: Agensir