Avvenire di Calabria

L’elenco dei caduti è davvero lungo. Accanto al dolore, resta l’amarezza per lo scaricabarile

Statale 106. Annunci e “passerelle”, il territorio è stanco

Nel frattempo la strada diventa sempre più vecchia e sempre più inadatta a gestire alti volumi di traffico

di Fabio Pugliese *

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Statale 106. Annunci e “passerelle”, il territorio è stanco. L’elenco dei caduti è davvero lungo. Accanto al dolore, resta l’amarezza per lo scaricabarile. Nel frattempo la strada diventa sempre più vecchia e sempre più inadatta a gestire alti volumi di traffico.

Statale 106. Annunci e “passerelle”, il territorio è stanco

Leggendo i numeri legati all’incidentalità ed alla mortalità stradale si evince che incidenti, vittime e feriti sulla “strada della morte” in Calabria nei prossimi anni sono destinati ad aumentare sempre di più. Per un motivo semplice: il tempo passa e la strada diventa sempre più vecchia e inadatta a gestire gli attuali volumi di traffico (soprattutto nella stagione estiva). L’assenza di un piano di messa in sicurezza urgente e di manutenzione ordinaria e straordinaria lascia davvero senza parole.


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Allora cosa fare? Quali sono le scelte possibili che bisogna adottare per invertire la rotta? In particolare adesso, cioè in un momento storico che offre comunque delle opportunità straordinarie che, se non verranno colte, aumenteranno ancora di più il divario tra la Calabria jonica ed il resto della Calabria, del Paese e dell’Europa? L’unica possibilità è quella di essere, mai come oggi, concreti. Per esserlo, però, bisogna prima di tutto fare un salto culturale. Non è più possibile che i nostri rappresentanti politici (soprattutto a Roma), facciano gli interessi dei loro partiti che li hanno nominati. Ora è il momento che debbono unirsi per difendere gli interessi generali del territorio calabrese che li ha eletti.


PER APPROFONDIRE: L’associazione dei familiari delle vittime: «SS 106, conclusione nel 2045?»


Questo cambiamento radicale non è facile ma è necessario e non più rinviabile. Poi è fondamentale puntare sulla competenza. Non è più possibile che sui problemi complessi legati alla Statale 106 in Calabria vi siano amministratori locali e semplici volontari delle associazioni presenti sul territorio che sono più preparati di un Viceministro, di un dirigente tecnico di Anas Spa o di un tecnico della Regione Calabria. Bisogna esserne pienamente consapevoli e, soprattutto, bisogna assumersi delle responsabilità. Altrimenti, sia chiaro, le conseguenze per le generazioni future della nostra regione, se ciò non accadrà subito, saranno drammatiche. Il primo rischio che correranno, purtroppo, è proprio quello di perdere la vita sulla Statale 106 “Jonica”.


* Presidente Associazione “Basta vittime sulla SS 106”

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