Avvenire di Calabria

Un modello da imitare e insieme un “amico" cui rivolgersi, un confidente in grado di avvicinarci, lui che è stato un educatore, all’immagine più vera della paternità di Dio

19 marzo: come e perché pregare san Giuseppe

Riccardo Maccioni

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L’anno di san Giuseppe indetto dal Papa nel 150° anniversario della proclamazione dello sposo di Maria e padre “legale” di Gesù come patrono della Chiesa universale, porta con sé tanti significati. In particolare è un invito a conoscere meglio il “falegname di Nazareth” per sentirlo più vicino. Con i suoi silenzi e le sue angosce superate con la forza che deriva dalla fiducia assoluta nelle promesse del Signore, Giuseppe rappresenta un modello da imitare e insieme un “amico" cui rivolgersi, un confidente in grado di avvicinarci, lui che è stato un educatore, all’immagine più vera della paternità di Dio. Caratteristiche che tornano nelle preghiere che da sempre gli vengono rivolte. Sono infatti moltissime le invocazioni che lo riguardano, in cui risuonano le sue innumerevoli virtù. San Giuseppe è maestro del silenzio e dell’ascolto, giusto e saggio, uomo dei sogni, pellegrino di Dio, custode del Redentore, esempio di paternità, protettore degli agonizzanti, per citare alcune delle immagini che lo accompagnano. ​

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