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Situata nella zona nord della città, tra i popolosi quartieri di Santa Lucia e Tremulini, Piazza del Popolo è un luogo storico per più motivi. Voluta in epoca fascista per rappresentare l’ideale politico del tempo, oggi è simbolo di multiculturalità e integrazione. Nei mesi scorsi è tornata alla ribalta anche per aver ospitato, dopo oltre 60 anni, una celebrazione liturgica.
L’area di Piazza del Popolo ha ospitato, il 4 giugno scorso la Veglia diocesana di Pentecoste presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone. Una scelta non casuale quella del luogo: la storica piazza, che al mattino, ospita il mercato quotidiano, è un luogo “simbolo” della vita sociale e di incontro multiculturale della comunità reggina. L’appuntamento è stato, inoltre, un evento per la comunità diocesana, in quanto per la prima volta – dopo oltre 60 anni – Piazza del Popolo ha ospitato una liturgia.
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Prima della Veglia del 4 giugno, l’ultimo evento religioso ospitato risale al 21 agosto del 1959, quando l’arcivescovo del tempo, monsignor Giovanni Ferro accolse, in questa piazza gremita di fedeli, la statua pellegrina della Beata Vergine Maria di Fatima, giunta in riva allo Stretto dopo tre mesi di itinerario lungo la Penisola. Decine di migliaia di pellegrini, per l’occasione, accorsero da ogni angolo della città e della provincia per partecipare a quello che Avvenire di Calabria definì un vero e proprio «appuntamento d’amore», un’autentica e genuina partecipazione nel segno della devozione mariana.
Una delle «giornate più memorabili della storia religiosa di Reggio», scriveva su Avvenire di Calabria, qualche giorno dopo, l’allora direttore, don Vincenzo Lembo.
Queste, invece, le parole di Ferro, pronunciate al momento dell’arrivo a Reggio Calabria, in elicottero, dell’Effigie della Madonna: «Da Fatima, dove hai voluto stabilire un nuovo fulgente trono di misericordia e grazia, giungi a noi, celeste messaggera, per dirci la parola del perdono e della pace, per farci lieti della tua materna presenza e per confortarci con il potente ausilio della tura preghiera a risorgere dai nostri errori e dalle nostre colpe e a camminare con Cristo in novità di vita».
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La statua “miracolosa” della Madonna di Fatima rimase a Reggio Calabria fino al 23 agosto, esposta in Duomo, dove fu meta di ininterrotti pellegrinaggi da parte dei fedeli. Una grande partecipazione di popolo che così spiegava, sempre sulle pagine di Avvenire di Calabria, monsignor Vincenzo Zoccali: «La verità è che ogni manifestazione di fede mariana è manifestazione di fede cristiana. Chi onora e glorifica Maria, onora e glorifica Cristo, riverberandosi necessariamente lo splendore della gloria del figlio. La Cristologia è intimamente connessa alla Mariologia ed è senza di essa inesplicabile».
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