Avvenire di Calabria

Legambiente con Pendolaria 2016 denuncia ampi divari nord e sud del Paese

Al Sud – 21.9% dei treni dal 2010

Francesco Bolognese

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Ci sono divari nord sud del bel paese che col tempo addirittura aumentano! Il comparto dei trasporti è, per tanti versi, emblematico; una sorta di paradigma dell’inefficienza, o forse sarebbe il caso di dire, dell’ignavia.. MA tant’è. A “rigirare” il coltello nella piaga puntuale arriva il report Pendolaria 2016 redatto e divulgato da Legambiente. La presentazione non a un caso è avvenuta nel Sud. “Abbiamo scelto di presentare Pendolaria a Palermo quest’anno – ha commentato il vicepresidente di Legambiente – proprio perché sono il Sud e le città le emergenze dei trasporti nel nostro Paese. Cambiare e migliorare la situazione che vivono ogni giorno milioni di pendolari deve diventare una priorità, non solo per ridurre differenze e recuperare ritardi, ma perché è un grande investimento sul futuro del Paese”. Il quadro è alquanto frastagliato. “Ogni giorno in Italia quasi 5,5 milioni di persone prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio, un numero solo leggermente superiore al 2015 (+0,2%), quando i pendolari del treno erano 5,43 milioni (e 5,1 nel 2014). A crescere in maniera evidente sono, invece, le diseguaglianze tra le Regioni rispetto al numero di viaggiatori e alle condizioni del servizio offerto. Al Sud -21,9% treni dal 2010 e meno che in Lombardia”. Non solo. “La crescita dei pendolari è però un dato con differenze macroscopiche, perché aumenta dove il servizio non è stato tagliato e dove sono stati realizzati investimenti nell’acquisto di nuovi treni, come in Lombardia dove sono arrivati a 712mila (con un +1,3%), in Emilia-Romagna (+3%) e in Alto Adige (dove sulle linee riqualificate con treni nuovi sono triplicati, da 11.000 nel 2011 a quasi 32.000). Mentre continua a calare in Regioni dove dal 2010 a oggi sono stati realizzati solo tagli ai servizi (in Calabria -26,4% treni in circolazione e -31% passeggeri, in Campania -15,1% treni e -40,3% passeggeri, in Piemonte –8,4% e -9,5%) e nelle città dove il servizio è scadente, con sempre meno treni e sempre più vecchi come a Napoli sulla Circumvesuviana (le corse sono state ridotte del 30% dal 2010) o sulla Roma-Ostia Lido”. Per i vertici di Legambiente, ma non solo, “nelle città e nel Mezzogiorno serve una svolta, mancano progetti e risorse. ” In particolare “occorre aumentare l’offerta di treni sulle linee, in particolare in quelle urbane più utilizzate dai pendolari e laddove, come al Sud, sono stati cancellati o ridotti i collegamenti in questi anni. Lo Stato deve poi finalmente comprare treni, come succede in tutti gli altri Paesi europei, perché servono più treni per potenziare le linee e le sostituzioni in corso legate ai contratti con le Regioni, lasciano scoperto proprio il Sud e alcune linee fondamentali in città come Roma e Napoli.”

Articoli Correlati