
L’Unitalsi di Reggio Calabria al Giubileo delle persone con disabilità a Roma
La sottosezione di Reggio Calabria dell’Unitalsi ha partecipato al Giubileo delle persone con disabilità a
«Oggi leggiamo di Gesù che cura il paralitico. Gli dice innanzitutto che gli sono perdonati i peccati e poi dà un ordine: “Alzati”. Il verbo greco per esprimere questo concetto significa “Prendere forza, slanciarsi”: passare da una condizione supina a una eretta, proattiva, a una pienezza di Vita che il Signore vuole realizzare per tutti noi. Facendoci suoi fratelli, Cristo desidera che ciascuno di noi porti frutto. Così era Amelia: nutrita di viva fede, ha assunto la vita con positività, guardando a Cristo e alla Madre sua Maria come modelli, perché la sua fosse un’esistenza che attuasse una missione». Si è aperta così l’omelia che monsignor Luigi Bressan, assistente spirituale dell’Unitalsi ha pronunciato ieri nella Cattedrale di Reggio Calabria, ai funerali di Amelia Mazzitelli, vice presidente nazionale dell’associazione.
«Inserita nell’Unitalsi e attraverso essa nella Chiesa – ha detto il presule che accompagna la vita spirituale dell’associazione di assistenza agli infermi - Amelia ha fatto come i quattro uomini della Parabola, portando il paralitico a Cristo. Amelia si è prodigata per molti decenni con delicata ma decisa cura, affinchè tutti insieme – sani e fragili – potessimo portare frutto».
«Amelia – ha proseguito monsignor Bressan - da donna saggia, che conosceva la fatica, sapeva incoraggiare, era attenta a tutte le persone. Ci ricorda un po’ il grande esempio di Maria a Cana che, pur non essendo la proprietaria del banchetto nuziale, si accorse per prima che mancava qualcosa di essenziale. Un’attenzione e una magnanimità che ci verranno a mancare».
«Disinteressatamente – ha concluso l’assistente spirituale dell’Unitalsi - Amelia ci ha lasciato un esempio di servizio radicato in una spiritualità profonda: se vogliamo renderle omaggio, quello che dobbiamo davvero fare è raccogliere il messaggio che ha lasciato e metterlo in atto».
Prima della celebrazione, anche le parole dell'arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini. Utilizzando come metafora l'impegno per gli ammalati sul treno bianco, che ha sempre visto la Mazzitelli in prima linea, il presule ha detto che «Amelia adesso ha semplicemente cambiato stazione, continua il suo viaggio al di fuori del tempo verso la meta dell'amore eterno».
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