Avvenire di Calabria

Francesco Buccafurri, professore ordinario di Sicurezza Informatica, Università Mediterranea di Reggio Calabria, è intervenuto nel corso del Social Talk organizzato dalla redazione de L’Avvenire di Calabria

App Immuni, il prof Buccafurri: «Rischio privacy? Poco o niente»

Federico Minniti

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Francesco Buccafurri, professore ordinario di Sicurezza Informatica, Università Mediterranea di Reggio Calabria, è intervenuto nel corso del Social Talk organizzato dalla redazione de L’Avvenire di Calabria. Ecco l’’intervista al docente che ci spiega come l’innovazione è sinonimo di resilienza.

Rivoluzione digitale ed economia. Come si può ripartire a Reggio Calabria?
Già abbiamo un’evidenza di quanto gli strumenti telematici possano essere un elemento fondamentale per rendere la società resiliente, cioè di reagire in condizioni ostili. Nella fattispecie, cosa avremmo fatto senza il supporto della tecnologia durante la fase emergenziale? È chiaro che il settore manufatturiero si è dovuto fermare. Questo avviene per scontiamo un gap atavico che, probabilmente, data la circostanza potremo superare.

A cosa si riferisce?
Parlo di automazioni e intelligenza artificiale per accelerare e controllare i processi. Attenzione, la massima digitalizzazione delle aziende porta a una crescita nella capacità di resilienza, ma anche espone a nuovi rischi.

Parliamo di sicurezza informatica?
È evidente che avere tutto su un dominio IT espone la superficie di attacco. L’innovazione va fatta con una logica diversa rispetto, anche al recente passato. La novità è che ci si deve poter fidare dei servizi informatici: serve, in sintesi, maggiore affidabilità. Cosa nel passato non avveniva.

Questo tema, tra l’altro, è salito agli onori della cronaca anche rispetto alla vicenda dell’App Immuni. Lei cosa ne pensa?
L’App rientra all’interno di tutte le iniziative a supporto della Fase Due. Rappresenta un supporto significativo in questa fase: permette di isolare, in breve tempo, dei nuovi focolai. Si tratta di un sistema che garantisce la privacy e che essenzialmente permette di scambiare tramite bluetooth degli identificativi anonimi. In questo modo, intrecciando i dati delle Asp, si potrà circoscrivere il rischio. Chiaramente, è un’iniziativa che può destare degli interrogativi rispetto alla privacy, ma i rischi sono abbastanza remoti.

Ma Immuni non può bastare...
Qualsiasi forma di digitalizzazione dei servizi che sono erogati dalla Pubblica Amministrazione rappresentano una forma di semplificazione che sono essenziali per i cittadini e le imprese provocando un vantaggio competitivo per tutti. Pensiamo alle difficoltà dei negozi dei dati se si potesse mettere a sistema una serie di informazioni e servizi: in questa direzione si potrebbero e dovrebbero muovere le Istituzioni.

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