
Fuori il video clip “L’albero delle noci” di Brunori Sas
L’albero delle noci dà anche il titolo al nuovo album del cantautore, in uscita il
Gli inediti, che stanno registrando vivo apprezzamento, rivelano una nuova fase della carriera del cantante
Il 2025 è iniziato con ottime prospettive e un bagaglio pieno di novità per il cantautore Barreca che, negli ultimi giorni di dicembre, ha pubblicato due singoli e portato in scena uno spettacolo teatrale. Il cantautore, che ha all’attivo due album, apprezzati dalla critica e dal pubblico, e importanti collaborazioni artistiche, in queste prime settimane dell’anno, è in rotazione radiofonica con “Prendersi così” e “Nei pensieri”. Gli inediti, che stanno registrando vivo apprezzamento, rivelano una nuova fase della carriera del cantante, che affronta il tema dell’amore, ancora una volta, ma con una sensibilità diversa.
I singoli sono arrangiati e prodotti da Riccardo Anastasi per l'etichetta Muziko, con testi e musica a cura di Benedetto Demaio, e mixati da un maestro del suono di livello internazionale, Taketo Gohara. L’inedito “Prendersi così” gioca sui temi dell’amore e dell’attesa, e racconta di un anelito a trovare una connessione profonda con un'altra persona. Barreca, con la sua voce inconfondibile e un sound pieno e avvolgente, esplora le emozioni che scaturiscono dalla solitudine, dal bisogno di costruire un nuovo inizio e dal desiderio di cambiamento, ma anche dall'aspettativa di un amore che possa arricchire la vita.
“Nei pensieri” racconta il tema complesso e ambivalente dell'amore, trattato come qualcosa di sfuggente e difficile da tenere sotto controllo. Questo sentimento può essere imprigionato, confinato o allontanato: ma nonostante i tentativi di liberarsene, l'amore rimane una presenza persistente. Una canzone intima e originale, che descrive le speranze e i conflitti interiori vissuti da ognuno di noi di fronte a un sentimento forte e universale, che “ci direziona l’orizzonte”. La voce di Barreca, dal timbro potente e una trama ricca di sfumature, si fonde perfettamente con un arrangiamento musicale sofisticato, riuscendo a trasmettere una autenticità che rende le canzoni ancora più significative.
Il cantante è impegnato con un altro progetto artistico. Si è esibito infatti dal vivo ne “La voce a te dovuta”, lo scorso 27 dicembre, all’Auditorium di Polistena, nell’ambito della Stagione Teatrale 24/25, con uno spettacolo tra musica e parole per la regia di Claudio Zappalà, coprodotto da Muziko e Centro Teatrale Meridionale, con Giusi Loschiavo (attrice), Riccardo Anastasi (pianoforte), Tarcisio Molinaro (percussioni), Matteo Scarcella (flauto, sax), Attilio Costa (chitarre), che ha registrato un grande e significativo successo e che farà tappa in altri teatri calabresi e anche fuori regione. Gli abbiamo quindi rivolto qualche domanda.
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All’inizio non è stato facile. Ma col tempo ho imparato a non aver timore di mostrare le vulnerabilità. Perché ho capito che sono quelle che più ci avvicinano gli uni agli altri. E poi, quando un brano viene compreso e sentito da altre persone, capisci che quella fragilità è diventata forza.
Sicuramente sì. Ogni volta che ricevo un messaggio o un commento da qualcuno che mi dice di riconoscersi in una mia canzone, è sempre una grande emozione. In fondo, come tutte le forme d’arte, è proprio la sua funzione: la musica abbatte le barriere che ci dividono, ci fa sentire compresi e dunque meno soli.
La musica, quella che ascolto e quella che mi ha cresciuto, mi ha influenzato tanto (e per fortuna!). Penso a Fossati, Tenco, De André che hanno cantato d’amore in maniera sublime. Ora viviamo altri tempi, certamente, ci confrontiamo con un contesto umano e sociale diverso, forse più “semplice”. Ma il rischio è che la semplicità diventi banalità. Credo di difendermi bene dal rischio di banalizzare le emozioni. E questo lo devo alla mia formazione artistica e al gruppo di persone che lavora con me. Oggi, ho inteso misurarmi con nuovi linguaggi, rimanendo fedele al mio stile e penso sia la strada giusta per essere credibili in un panorama musicale molto vario, a volte piuttosto discutibile, e per dare al proprio pubblico l’emozione e la verità che merita.
La sfida maggiore per il futuro sarà riuscire a mantenere la profondità dei testi e delle melodie, anche in un’epoca in cui la musica è sempre più legata al mondo digitale e ai social, e all’avanzare dell’intelligenza artificiale. Però sono ottimista, la qualità emerge sempre.
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