Monsignor Sebastiano Plutino: 90 anni di vita, 63 al servizio delle vocazioni
Canonico del Capitolo metropolitano di Reggio Calabria – Bova, ha ispirato generazioni di sacerdoti con umiltà e saggezza.
“Vi sento amici”. Con queste parole il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha cominciato la sua prima prolusione alla guida della Chiesa italiana, nel Consiglio episcopale permanente che si è aperto oggi pomeriggio a Roma.
Subito dopo, la “più profonda gratitudine” al Papa “per la fiducia e la premura che ha riposto nella mia persona affidandomi questo incarico” e un “pensiero particolare” al card. Angelo Bagnasco, per due mandati presidente della Cei: “Lo ringrazio di cuore, a nome di tutti, per il suo servizio, la fedeltà al Papa e alla Chiesa, e l’attenzione dedicata ad ognuno di noi”.
Passando all’Italia come “territorio”, Bassetti ha sentito il “dovere” prima di tutto di “esprimere una parola di profonda riconoscenza” ai “parroci: sono costruttori di comunità, strumenti della tenerezza di Dio, presbiteri che si spendono e si ritrovano nella carità pastorale.
Accanto a loro, mi è impossibile non accennare ai religiosi: uomini e donne che, nella varietà dei loro carismi, ci restituiscono il primato dell’amicizia con il Signore, la profezia della fraternità e la fecondità delle opere”. Un “ringraziamento doveroso”, infine, anche agli operatori della comunicazione, “che ci consentono di arrivare nelle case della gente, con una parola che vuol essere di sostegno e speranza”.
“L’incarico che mi è stato affidato mi pesa sulle spalle, anche per l’età”, ha confessato il cardinale, che ha citato le parole di mons. Enrico Bartoletti, quando gli fu comunicato il suo nuovo compito in Cei: “In manus tuas, Domine! Signore, accetta il mio umile sacrificio e dammi la grazia di cercare solo te”. “Con gioia e commozione cerco di far mie queste parole con l’assoluta convinzione che senza l’aiuto di Dio non potrei far nulla”, ha detto Bassetti: “Sento una grande responsabilità che si addolcisce nella consapevolezza di servire la Chiesa italiana”.
“È mia intenzione aprire il Consiglio permanente rivolgendo un pensiero a quelle persone che ora sono nella sofferenza e nel lutto”, l’esordio della prolusione dopo i ringraziamenti: “Vorrei testimoniare la più sincera vicinanza a tutte quelle donne che in Italia, pressoché quotidianamente, sono vittime di una violenza cieca e brutale”. Un ”pensiero affettuoso”, inoltre, a tutte le popolazioni italiane ferite dal terremoto, da Ischia all’Italia centrale; ai cittadini di Livorno, colpiti da una tragica alluvione; e al Messico dove un terribile terremoto ha tolto la vita a centinaia di persone”.
Canonico del Capitolo metropolitano di Reggio Calabria – Bova, ha ispirato generazioni di sacerdoti con umiltà e saggezza.
Canonico cantore del Capitolo Metropolitano, il suo nome è legato all’arcivescovo Ferro, di cui è stato collaboratore e oggi vicepostulatore per la causa di beatificazione.
La comunità parrocchiale ha salutato domenica scorsa don Antonino Vinci, guida e pastore per ben 9 anni.