Avvenire di Calabria

Per la consigliera «negato il servizio di trasporto verso i centri di riabilitazione o socio educativi dei disabili maggiorenni»

Caracciolo (Fi): «Il comune taglia il trasporto ai disabili»

Secondo la capogruppo di Forza Italia, Palazzo San Giorgio avrebbe limitato il servizio ai soli minorenni

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Negato il servizio di trasporto verso i centri di riabilitazione o socio educativi dei disabili maggiorenni». È quanto sostiene in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Mary Caracciolo.

«Questa  - prosegue la consigliera comunale - è l'ultima novità della scellerata Amministrazione Falcomatà che inspiegabilmente ha limitato ai soli disabili minorenni, l'assegno di servizio trasporto, nonostante la Legge 104, così come richiamata dallo stesso Comune, imponga all'ente locale di dover assicurare modalità di trasporto per le persone disabili che non posso servirsi di mezzi pubblici. Ed invece il nuovo avviso pubblico riguardante l'erogazione dell'assegno di trasporto, emanato dal Comune di Reggio Calabria, con scadenza fine settembre 2018, per il medesimo anno, limita l'accesso solo ai soggetti disabili di età compresa tra i 5 e i 18 anni non compiuti e solo per il servizio scolastico. Per tale ragione è stata presentata una interrogazione a risposta scritta a mia firma, volta a sollecitare una inversione di rotta da parte di una Amministrazione sempre più miope dinanzi ai problemi della gente».  «Il Comune - conclude Caracciolo - fa finta di non vedere l'importanza del servizio specialmente per le famiglie di disabili maggiorenni, che necessitano talvolta anche in misura maggiore di un aiuto nell’ottica di riduzione degli ostacoli che si frappongono alla loro vita. E' necessaria una programmazione organica e globale sulla disabilità in modo da pianificare l’erogazione di tutti i servizi, e non può non passarsi dal servizio di trasporto, poiché altrimenti si rischierebbe di far rimanere le persone disabili segregate in casa, senza la possibilità di una vita scolastica e sociale integrata. La civiltà di una città si misura dall’attenzione nei confronti dei più deboli, con adeguati servizi per garantire una dignitosa qualità della vita».

Articoli Correlati