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Messina sì, Reggio Calabria no. In riva alla sponda calabrese Stretto fa discutere la scelta della giunta di Palazzo San Giorgio di non aderire allo stralcio parziale della cartelle esattoriali inferiori a mille euro (dal periodo che va dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015), relativo a sanzioni ed interessi per debiti tributari e per i soli interessi per le sanzioni amministrative, comprese quelle per violazioni del Codice della Strada.
Perché il Comune di Reggio Calabria non ha scelto di aderire allo stralcio parziale delle cartelle esattoriali, lo ha chiarito in queste ore l'assessore ai tributi, Francesco Gangemi. «Il Comune di Reggio Calabria ha recepito le indicazioni di Anci, attraverso lo studio della Fondazione Ifel, che suggeriscono la non adesione allo stralcio parziale delle cartelle relative ai tributi locali fino a mille euro, opzione che è stata percorsa da molte altre amministrazioni italiane che hanno preso atto della convenienza della normativa precedente. Si tratta - ancora Gangemi di un argomento un po' tecnico, e quindi ostico per i cittadini, ma le indicazioni ricevute da Ifel illustrano in maniera chiara ed esaustiva tutti i vantaggi della modalità ordinaria di rottamazione delle cartelle e gli svantaggi dell'ipotesi proposta dal Governo nell'ultima legge di stabilità».
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«Lo stralcio delle cartelle - spiega l'assessore di Reggio Calabria - avrebbe infatti riguardato solo i debiti di importo residuo, alla data del 1° gennaio 2023, fino a 1.000 euro, affidati dal Comune all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, e l’annullamento automatico avrebbe avuto valore limitatamente agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, alle sanzioni e agli interessi di mora. Sarebbero comunque rimaste dovute per il cittadino le somme a titolo di capitale e le spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento».
«Per questi motivi - ha affermato ancora Gangemi - l’Ente ha predisposto una delibera di diniego dello stralcio per ragioni di equità tributaria in quanto l'adesione avrebbe avuto un effetto deterrente per i contribuenti, favorendo soltanto coloro che non intendono adempiere al pagamento delle tasse. La cancellazione delle sanzioni e degli interessi avverrebbe, infatti, automaticamente, senza che il contribuente debba almeno pagare le somme dovute a titolo di capitale».
«Ciononostante - specifica ancora l'Assessore - l’approvazione della delibera di diniego non comporta alcuno svantaggio per i cittadini contribuenti, in quanto resta comunque la possibilità del debitore di accedere alla rottamazione di tutte le cartelle, affidate all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, senza limiti di importo, che prevede anche in questo caso di versare solo l'importo del capitale senza sanzioni, interessi di mora e aggio. Quindi chi aderisce alla rottamazione può vedere cancellati i singoli carichi versando le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, senza corrispondere gli interessi, le sanzioni, l’aggio».
«Inoltre, nel caso del Comune di Reggio Calabria, che storicamente ha un basso livello di riscossione dei propri tributi, avallare lo stralcio automatico significherebbe venire meno agli impegni presi in seno all’accordo con lo Stato, a cui abbiamo chiesto e ottenuto contributi per assunzioni di personale da destinare al potenziamento dell'ufficio Tributi e per l'efficientamento della riscossione a partire dal 2023».
«Quindi - ha concluso Gangemi - l’adesione allo stralcio parziale automatico delle cartelle inferiori ai mille euro - conclude l'Assessore - non solo non avrebbe apportato alcun vantaggio concreto ai cittadini, perché non preclude loro l'opportunità di ottenere la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali con lo stesso effetto di abbattimento di interessi, sanzioni e aggi, ma avrebbe anche comportato, in spregio agli accordi con lo Stato, il rischio di esporre l’Ente a un danno, in quanto avrebbe perso una parte dei propri crediti senza alcuna contropartita, mentre, in caso di adesione da parte del contribuente alla rottamazione "ordinaria", potrebbe ottenere almeno il pagamento delle somme dovute a titolo di capitale».
L'opposizione di centrodestra ha subito annunciato battaglia contro la decisione del comune di Reggio Calabria di non aderire allo stralcio parziale delle cartelle. E ha indetto questa mattina una conferenza stampa per attaccare la scelta di Palazzo San Giorgio di non aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali comunali previsto dalla legge di stabilità.
Innanzitutto ad essere stigmatizzata la decisione assunta dalla giunta senza, prima, un confronto con il consiglio comunale «sempre più svuotato - a detta della minoranza di centrodestra - del suo potere di organo democratico di confronto». Ancora una decisione, insomma, è stato ribadito anche nel corso della conferenza stampa dei gruppi consiliari, «calata dall'alto senza neanche dare tempo e possibilità all'aula di approfondire le questioni e trarre le necessarie valutazioni per avanzare, eventualmente, proposte o chiedere ulteriori chiarimenti».
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Al di là del merito, per gli esponenti dell'opposizione quella del Comune resta una scelta sbagliata perché «va contro gli interessi dei cittadini in un momento difficile per le tasche dei contribuenti». Aderire allo stralcio avrebbe significato strizzare l'occhio ai cittadini che evadono le tasse? «Quanto meno la giunta avrebbe dovuto motivare la decisione di non aderire allo stralcio con dati alla mano, rendendoci partecipi» ancora dallo schieramento di centrodestra.
Insomma, l'opposizione annuncia battaglia. Sarà presentato un ordine del giorno già nel prossimo e fondamentale consiglio comunale quello sui conti. Si chiede un'operazione verità sui conti e i bilanci del comune, rivendicando, al contempo, il ruolo del consiglio comunale che «nell'ultimo periodo - ancora a detta degli oppositori - non è stato tenuto nella giusta considerazione».
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