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La vicenda giudiziaria che vede coinvolto il sindaco sospeso di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, alimenta il dibattito politico che tiene banco in città. All’indomani della sentenza d'appello scaturita dalla vicenda "Miramare" non si placano gli echi, mentre oggi è il giorno della mobilitazione di piazza che vede coinvolti movimenti civici e di quartiere.
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Sulla vicenda che infiamma la politica cittadina, abbiamo raccolto l'analisi del segretario Pd della città metropolitana di Reggio Calabria, Antonio Morabito e del capogruppo di Forza Italia al comune di Reggio, Federico Milia. Unico punto di incontro: la legge Severino da «rivedere».
La condanna in appello del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà sul caso “Miramare” «non relega in secondo piano la vicenda politica». Lo afferma ad Avvenire di Calabria il segretario della federazione metropolitana reggina del Partito democratico, Antonio Morabito, il quale rimanda ogni altro commento, «almeno sino al deposito della sentenza».
In questi giorni il centrodestra vorrebbe imporre una “supremazia morale” sull’ operato, ancora sub judice, di Falcomatà. Forse per oscurare manchevolezze e responsabilità dei suoi uomini in relazione allo scioglimento del consiglio comunale per mafia? Qui, oggi, si sta opinando su un reato oramai quasi amministrativo, su cui la destra specula e con un lessico francamente sopra le righe e attacchi personali.
Comprendo i loro tentativi di costruire un’alternativa a Falcomatà, ma non creando confusione istituzionale. Hanno davvero a cuore le sorti di Reggio? Lavorino con le loro rappresentanze parlamentari contribuendo a far giungere concretamente i finanziamenti per le infrastrutture pubbliche. I cittadini valuteranno con i fatti ciò che sapranno davvero fare per Reggio Calabria e la sua provincia.
Oltre alle infrastrutture, opere civili per accrescere il capitale fisso sociale (porto, aeroporto, depuratori funzionanti, reti idriche nuove), serve una rinnovata coesione umana di tutte le componenti. Una spinta unitaria quando ci si siede ai tavoli romani e non le boutade che qualche autorevole esponente della destra si inventa: “botti” che lasciano intatto lo stato delle cose.
Guardi, la maggioranza è abbastanza solida nonostante le defezioni di chi è, probabilmente, abituato a pretendere prima di dare. I saltimbanchi, in politica, sono figure sempre esistite. Sarebbero costoro i nuovi protagonisti della vita civile e sociale reggina? Sa cosa le dico? Auguro loro buon viaggio e migliori fortune. Il centrosinistra, e soprattutto il Pd, non sono taxi o porte girevoli. Per altro, quando sei stato eletto con le liste a sostegno di Falcomatá e poi, vai tra i suoi avversari, che reputazione pensi di avere ormai?
La legge Severino è stata una reazione “contingente”, una risposta, però, giuridicamente “insopportabile” per la nostra Costituzione e la vita degli enti locali. Non è un caso se in questi anni l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) abbia richiesto con fermezza una profonda ed ulteriore riforma giuridica, sia per ciò che riguarda il reato di abuso d’ufficio, sia per quanto riguarda gli effetti della Severino.
«La condanna in appello di Falcomatà ha inevitabilmente risvolti politici in quanto si profila, di fatto, una sorta di altro anno di “commissariamento” della città», lo afferma il capogruppo di Forza Italia al comune di Reggio Calabria, Federico Melia che rinnova l’invito a dimettersi al sindaco sospeso.
Con due sindaci facenti funzione che guideranno per un altro anno comune e città metropolitana, c’è il rischio di una visione divergente. Inoltre sono espressione di due partiti (Italia Viva e Azione, ndr) che nessun cittadino ha mai votato. È evidente che l’agibilità politica, in queste condizioni, è molto limitata.
Perché riteniamo che il sindaco Falcomatà debba ridare la parola ai cittadini non essendoci più le condizioni per esercitare la democrazia. In questa fase, Reggio è chiamata a grandi sfide per il futuro e la sua sopravvivenza. Questo lo può fare con un’amministrazione compatta, in grado di cogliere le opportunità legate al nuovo corso avviato dal governo regionale e, di recente, da quello nazionale, entrambi di centrodestra.
Come Forza Italia siamo assolutamente conviti che sia una legge da rivedere, su cui, per altro, sta già lavorando la nostra deputazione di cui fa parte anche il nostro coordinatore provinciale, Francesco Cannizzaro. Così com’è, questa normativa limita tantissimo l’agire degli amministratori locali, il cui operato è più una missione che altro.
PER APPROFONDIRE: Processo Miramare, condanna bis per Falcomatà: cosa succede ora?
La legge, tuttavia, va anche rispettata. E anche sul piano etico Falcomatà dovrebbe prenderne atto, come fatto dall’ex governatore di centrodestra, Scopelliti, che, sospeso, si dimise permettendo che la parola tornasse nuovamente ai cittadini.
Reggio, in questo momento, ha necessità che si torni a parlare di democrazia, a discutere di politica sana. Che si torni, soprattutto, a sperare. La manifestazione di oggi, organizzata da associazioni e comitati civici, mi auguro possa rappresentare un forte segnale per tutti. Se vogliamo guardare al futuro con più serenità dobbiamo restituire speranza ai cittadini, affinché la città torni a splendere come dieci anni fa.
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Sono stati giorni anche di scambio di conoscenza ed esperienza sul campo per i presenti
Ad illustrarlo il commissario della Fondazione Anton Giulio Grande e il direttore Luciano Vigna La