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Otto anni fa sul sagrato del Santuario dei Santi Medici in Bitonto, per imposizione delle mani di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto e dei consacranti monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e monsignor Gastone Simoni, Vescovo emerito di Prato, l'ordinazione episcopale di monsignor Francesco Savino. La comunità diocesana oggi in festa per il suo pastore.
La comunità diocesana di Cassano Jonio festeggia oggi l'ottavo anniversario di ordinazione episcopale del suo pastore. Era esattamente il 2 maggio del 2015 quando monsignor Francesco Savino veniva ordinato vescovo. Avrebbe fatto ingresso in diocesi, qualche settimana dopo. Il 30 maggio.
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«In questo giorno noi presbiteri, unitamente ai diaconi, ai religiosi, alle religiose, a tutto il popolo santo di Dio che è nella Diocesi di Cassano Jonio, ci accordiamo per ringraziare il Padre per il dono del Suo concedersi a noi», scrive nel messaggio di auguri a nome di tutta la comunità, il vicario generale, monsignor Francesco Di Chiara.
«Ricordiamo, non per dare ragione ad Apollinaire che usava ripetere, spesso, “i ricordi sono corni di caccia il cui rumore muore nel vento”, ma piuttosto - ancora il messaggio - per assecondare Jean Paul che affermava “il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo essere cacciati”».
Sicuramente, aggiunge il vicario generale di Cassano Jonio, «non è un caso che proprio la Liturgia odierna ci ricorda che “Io e il Padre siamo una cosa sola”, per questo vogliamo invocare su di Lei la continua assistenza della luce del Risorto affinché possa continuare ad essere con noi, suo popolo, membra di un unico corpo lasciandoci condurre attraverso questi difficili momenti di crisi e di transizione epocale che coinvolgono l’intera umanità, guidando la nostra comunità diocesana verso gli orizzonti nuovi che lo Spirito le suggerirà».
«Oscar Wilde - continua il messaggio - sosteneva che il vizio supremo degli uomini è la limitazione dello spirito, noi, invece, rendendo grazie al Signore per quel giorno di maggio del 2015, in quella indimenticabile sera, abbiamo compreso come, a buon diritto, potevamo aspirare a dilatare i nostri cuori per riuscire a capire l’ampiezza dell’amore di Dio che ci donava un nuovo padre e pastore, e così spazzare via le nostre ansie, i nostri tormenti ed accendere nuove speranze».
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«Uniti nella preghiera di lode e di ringraziamento a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo - ancora la lettera indirizzata al vescovo Savino - Le rinnoviamo la nostra manifestazione, sincera, di gratitudine, stima ed affetto filiale e in coro Le diciamo: Ad Multos annos».
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