Avvenire di Calabria

Reddito di inclusione sociale, un'opportunità che richiede una struttura pubblica pronta a renderla concreta

Centro Comunitario Agape: dove sono gli assistenti sociali?

Mario Nasone

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Dal 1° dicembre 2017 chi si trova in condizione di povertà assoluta potrà presentare domanda di accesso al Reddito di Inclusione. Uno strumento che secondo il Governo avrà una funzione importante nel contrasto alla povertà all’interno all’interno di un piano di zona che dovrebbe disegnare una “rete” capace di mettere in collegamento i vari servizi territoriali (socio-assistenziali, lavoro, salute, scuola, casa).Una vera e propria infrastruttura sociale, riconoscibile sul territorio, e con la partecipazione più ampia della comunità, a protezione dei suoi componenti più fragili. La finalità del Reis infatti è quella di superare il classico bonus monetario attraverso progetti personalizzati in grado di fare uscire dalla povertà i soggetti coinvolti attivando percorsi d’integrazione lavorativa e sociale.

Ma questi progetti che dovrà redigerli e seguirli? La misura prevede che siano predisposti e seguiti da un numero adeguato di assistenti sociali distribuiti su tutto il territorio, professionisti che però non ci sono. Nella città di Reggio sono operativi solo 9, quando ne servirebbero una trentina ed accanto ad essi psicologi ed educatori. Se guardiamo poi al territorio provinciale è ancora peggio, l’80% dei Comuni è sprovvisto di questa figura. I poche operatori, già gravati da mille incombenze, vedranno con il Resi triplicato il loro lavoro. La politica deve prendere atto che nel processo di riforma del Welfare la figura dell’assistente sociale è indispensabile, un livello essenziale come quello del medico di base. Una professione che deve anche rinnovarsi per rispondere alle nuove sfide della povertà e del disagio sociale e per questo è importante il ruolo che stanno svolgendo le Università della Calabria e di Messina che hanno formato professionisti in grado di svolgere questo delicato compito, così come l’Ordine degli Assistenti Sociali si sta facendo carico della loro formazione continua. In attesa di vedere finalmente inserita nella pianta organica dei Comuni questa figura professionale, con i fondi del Pon Inclusione se ne potrebbero assumere solo a Reggio 20, ma non si hanno notizie di bandi imminenti. Altri comuni come quello di Messina si sono attrezzati e stanno per procedere alle assunzioni. Il rischio reale è quello di progetti che arriveranno con tempi lunghissimi oppure saranno più o meno progetti “fotocopia” che tradendo lo spirito del Reis farà arrivare soldi senza progetto, l’ennesima misura assistenzialistica. Sappiamo che l’assessore alle politiche sociali Lucia Nucera si sta adoperando per risolvere il problema ma burocrazie ministeriali e locali stanno accumulando ritardi che ricadranno come al solito sulla pelle dei più poveri e fragili.

* Presidente Centro Comunitario Agape

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