Avvenire di Calabria

Continuiamo ad occuparci del quartiere reggino di Mosorrofa e dell'impegno dei suoi cittadini riuniti in Comitato

Mosorrofa, il Comitato dei cittadini non si scoraggia: «Chiarezza sul bilancio»

Due giorni fa si è tenuto un nuovo incontro in Prefettura alla presenza dei rappresentanti del Comune capoluogo

di Redazione Web

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Continuiamo ad occuparci del quartiere reggino di Mosorrofa e dell'impegno dei suoi cittadini riuniti in Comitato. Due giorni fa si è tenuto un nuovo incontro in Prefettura alla presenza dei rappresentanti del Comune di Reggio Calabria.

Il Comitato di Mosorrofa non molla la prese sulle inadempienze del Comune

In tanti parlano di cittadinanza attiva, qualcuno (per fortuna) si prodiga a metterla in pratica. Oltre i proclami e rimboccandosi le mani nell'ardimentoso e poco semplice lavoro di mediazione con le amministrazioni pubbliche. È quello che sta accadendo a Mosorrofa, quartiere reggino di 2.500 anime, e che - sin dagli esordi - stiamo raccontando.

Al netto dei problemi circoscritti alla realtà locale, l'impegno del Comitato dei cittadini di Mosorrofa rappresenta una "buona prassi" che coinvolge attivamente circa 350 cittadini che non vogliono rassegnarsi dietro l'iconico «non c'è niente» in sala reggina.

Dell'appuntamento in Prefettura dello scorso 11 gennaio ne abbiamo parlato col presidente del Comitato, Pasquale Andidero.

Nuovo appuntamento dal Prefetto, com'è andata?

Si è trattato di un incontro programmato dopo l'appuntamento dello scorso 1 dicembre. Col Prefetto - che ringraziamo per l'attenzione che ci sta riservando - avevamo concordato di seguire passo passo le nostre rivendicazioni. Oltre al Prefetto erano presenti l'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, Rocco Albanese e due funzionari comunali che stano seguendo le opere su Mosorrofa.

Una sorta di valutazione dell'avanzamento degli interventi.

Esattamente. L'analisi di quanto fatto, però, al momento è un bicchiere mezzo vuoto.

Perché?

Perché effettivamente sono partiti i lavori avviati «con carattere di urgenza» sulla strada crollata, ma stanno procedendo con una lentezza improponibile da parte degli operai della Castore. Non solo: tutti gli altri interventi annunciati non si sono mai visti. Il guard rail è ancora pericolante, il manto stradale sconnesso con diverse voragini, per non parlare del famigerato centro ludico-sportivo. Noi non ci stiamo e siamo pronti a tornare in piazza.

E che risposte vi sono state fornite di fronte alle vostre lamentele?

Che nell'approvazione ormai imminente del Bilancio sono previsti molti interventi per il territorio. Proprio su questo aspetto è intervenuto il Prefetto chiedendo al Comune di convocare all'indomani dell'approvazione un nuovo tavolo «carte alla mano».

A proposito di «carte alla mano», com'è finita la questione dell'accesso agli atti rispetto alla realizzazione del nuovo centro sportivo a Mosorrofa?

Questa è un'altra nota dolente. Abbiamo avanzato una richiesta ufficiale di accesso agli atti nel maggio scorso (2022) e, a oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Neanche un rigetto della richiesta, nulla. Perché accade tutto questo? Cosa si vuole nascondere alla cittadinanza? Il Comune prende tempo, ma i nostri ragazzi restano senza spazi aggregativi.

Sembra che dialogare con le Istituzioni a volte non serve...

Bisogna capire cosa intendiamo col termine "dialogo". Se si pensa che basta incontrare un rappresentante istituzionale, allora no, non serve. Di incontri ne abbiamo avuti a bizzeffe. Ma di risultati pochissimi. Serve, invece, un dialogo concreto dove dietro a ogni promessa ci sia un'azione tangibile. Noi non ci stanchiamo di cercare quel tipo di dialogo e i tavoli in Prefettura vanno proprio in questa direzione.

In quartiere che aria si respira?

C'è grande partecipazione verso le iniziative proposte dal Comitato. Il segreto è uno: facciamo politica, ma non parteggiamo partiticamente. Stiamo riscoprendo quel principio per cui tutto è politica: prendersi cura del posto in cui abitiamo, pensare ai diritti di giovani e anziani, preoccuparsi delle situazioni di pericolo. Ed è una politica che non accetta la «delega in bianco», ma ci chiede di impegnarci in prima persona.


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La realtà di Mosorrofa e la forza aggregante della parrocchia

«Se a Mosorrofa non ci fosse stata la parrocchia, il numero dei delinquenti per strada si sarebbe triplicato». Ne è convinta l'Azione cattolica parrocchiale, associazione operante sul territorio dal 1912. Lo stesso anno in cui il parroco dell’epoca, il canonico Antonino Caridi istituì la Banda del paese e una banca agraria. Iniziative definite di comune accordo con don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi di cui don Caridi era fervido sostenitore e amico epistolare.

Pillole di storia che ben si inseriscono nel contesto attuale di un territorio falcidiato dall’emorragia giovanile, con tantissimi ragazzi costretti a scappare dalla Calabria pur di trovare un futuro dignitoso. Con tutti la parrocchia mantiene i contatti. È la casa madre o, per dirla con le parole di Giovanni XXIII, «è la fontana del villaggio a cui tutti gli abitanti ricorrono per i bisogni spirituali e materiali» come sottolinea Demetrio Sorgonà, caporedattore del giornalino parrocchiale, “L’Eco di Mosorrofa”. E, in effetti, passando qualche ora tra la piazza e la chiesa, l’andirivieni è continuo.

Il clima che si respira è quello di una grande famiglia dove tutti sanno “dove mettere le mani”. Merito della grande fiducia che il parroco, don Mimmo Labella, ripone nei laici. Una fiducia costruita nei 34 anni trascorsi assieme. «La mia vita è tutta qui - ci spiega il sacerdote originario della parrocchia del Divino Soccorso - mi sento “mosorrofano” a tutti gli effetti. Non nascondo che ho chiesto che mi venga riservato anche un posto nel cimitero del paese affinché le mie spoglie mortali restino in quello che ritengo essere il mio paese d’adozione».


PER APPROFONDIRE: «Mosorrofa dice basta», manifestazione di piazza nel borgo di Reggio Calabria


La posizione ufficiale del Comune di Reggio Calabria

L'assessore ai Lavori pubblici, Rocco Albanese, ha preso parte all'incontro con il prefetto Massimo Mariani, nei saloni del Palazzo di Governo, per aggiornare i cittadini del Comitato di quartiere di Mosorrofa sulle attività poste in essere dall’amministrazione e dalla società in house “Castore” per aggredire le criticità della frazione collinare, soprattutto per quanto riguarda il tema della viabilità. 

«Da giorni - ha spiegato l'assessore Albanese - gli operai di Castore sono impegnati a risanare un tratto di strada particolarmente compromesso. L’intervento, nello specifico, si sta concentrando su una parte franata in seguito ad un episodio di maltempo e, soltanto nelle ultime ore, con l’arrivo dei materiali ferrosi necessari a completare l’opera, potremo imprimere un’accelerazione alle operazioni di cantiere. In una seconda fase, si potrà pensare a ripristinare anche il guardrail per contenere i veicoli all’interno della carreggiata».

«Cruciale - per il delegato ai Lavori pubblici - sarà la prossima approvazione del nuovo bilancio dell’Ente, il primo libero dai vincoli del “Piano di rientro” decennale, che ci metterà nelle condizioni di realizzare un cospicuo numero di interventi sull’intero territorio cittadino, compreso, ovviamente, quello di Mosorrofa sul quale non è mai venuta meno l’attenzione dell’amministrazione comunale».

«Finalmente – ha aggiunto l’assessore – siamo nelle condizioni di poter investire, senza più pensare ad un bilancio ingessato e costretto dalle clausole del pre-dissesto. In programma, tra determine e delibere, abbiamo una lunga serie di interventi contemplati sulle linee di finanziamento europeo, ognuno dei quali pronto a prendere forma e sostanza. Probabilmente, Reggio Calabria è fra i pochi Comuni italiani a non aver perso un solo centesimo di fondi straordinari, l’ultimo dei quali programmato a poche ore dalla mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno».

«Serve fiducia – ha proseguito Albanese – ed i cittadini che, più di ogni altro, hanno pagato la stagnazione economica dovuta ad un “Piano di rientro” lacrime e sangue, potranno presto vedere i frutti dell’intenso lavoro portato avanti dalla compagine di governo cittadina».

«Proprio per questo – ha concluso l’assessore ai Lavori pubblici – di concerto con il prefetto Mariani ed insieme al Comitato di quartiere di Mosorrofa, abbiamo aggiornato il tavolo dei lavori ai primi giorni successivi all’approvazione, in consiglio comunale, del documento contabile dell’Ente. In quella sede, al fianco dei cittadini, tratteremo ed approfondiremo le schede che interesseranno la frazione collinare».

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