Avvenire di Calabria

Da domani, 11 febbraio, stop all'uso obbligatorio delle mascherine all'aperto: l'obiettivo è tornare alla normalità

Coronavirus, giù la mascherina (all’aperto)

Riaprono le discoteche, seppur limitate nel numero; il 31 marzo anche al chiuso non si dovranno usare le Ffp2.

di Redazione Web

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Coronavirus, giù la mascherina (all'aperto). Da domani stop all'uso delle mascherine all'aperto: l'obiettivo è tornare alla normalità. Riaprono le discoteche, seppur limitate nel numero; il 31 marzo anche al chiuso non si dovranno usare le Ffp2.

Coronavirus, giù la mascherina (all'aperto)

La novità più importante riguarda lo stop dell’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto. Dall’11 febbraio, infatti, si è tornato a vedere i visi di quanti incrociamo lungo la strada senza le Ffp2. Un ripristino della normalità graduale che punta - il 31 marzo - all’addio alle mascherine anche negli ambienti chiusi, seguendo quella che è la tendenza internazionale alla normalizzazione.


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L’onda lunga di Omicron sta costringendo a casa migliaia di reggini e calabresi (è di gran lunga la variante più contagiosa tra quelle registrate sinora) eppure dal Governo ciò che traspare è la volontà a riaprire. Parafrasando le parole dei virologi in tivù, sembra che ormai il virus da pandemico sia divenuto endemico. Una catena di contagio irrefrenabile mitigata (parzialmente) dalla vaccinazione che ne frena gli effetti più gravi in (quasi) tutti i casi. Accanto alla riapertura - seppur limitata nei numeri - delle discoteche, il Governo spinga alla socialità. E alla scuola in presenza.


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Le farmacie sospese

Risulterebbero cinque le farmacie a cui è stata sospesa l’attività di esecuzione dei tamponi antigenici per la rilevazione del Coronavirus. Le attività si trovano tutte sul territorio reggino; per l’esattezza a Reggio Calabria, Rosarno, Villa San Giovanni, Gioia Tauro e San Martino di Taurianova.

Il provvedimento, eseguito dal comando per la Tutela della Salute, parte da una campagna ministeriale relativa al controllo e accertamento della corretta analisi dei tamponi e test antigenici nei centri d’analisi e nelle farmacie.

In particolare, sembrerebbe che due dei punti sopracitati siano stati creati all’interno di un plesso condominiale, non garantendo così una corretta separazione degli ambianti tra i condomini, gli operatori sanitari e gli utenti. In un altro punto, invece, parrebbe che le analisi sui tamponi siano state eseguite all’interno della farmacia; anche in questo caso non sarebbero stati forniti degli spazi separati a i fruitori dei tamponi e ai restanti clienti.

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