Coronavirus, l'Italia si tinge di giallo: ecco le nuove misure. Mezza Italia in zona gialla da oggi. Altre 4 Regioni infatti - Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia - da oggi 3 gennaio lasciano la bianca dopo Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano.
Coronavirus, ecco le nuove misure
Con le nuove misure imposte dal governo e valide fino al 31 gennaio 2022 tra zona bianca e gialla ci sono poche differenze. Una delle principali differenze tra queste due zone fino a ora era l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Con l’ultimo decreto del governo è stato però stabilito di estendere questa misura. L'uso della mascherina è stato 'rinforzato' in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.
Alcune Regioni pur essendo in giallo stanno già adottando misure più restrittive relativamente ad alcune specifiche aree dei territori. L'ultima in ordine di tempo è la Calabria. Un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha stabilito che fino al 9 gennaio 2022 passeranno in 'zona arancione' i Comuni di Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova, tutti nella provincia di Reggio Calabria.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l'estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato - per vaccinati o guariti - alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Dal 10 gennaio 2022 il Green pass rafforzato sarà esteso ad altre attività: al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra; musei e mostre; al chiuso per i centri benessere; centri termali (salvo che per i livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche); parchi tematici e di divertimento; al chiuso per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia); sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; alberghi e altre strutture ricettive compresi i servizi di ristorazione prestati all'interno degli stessi anche se riservati ai clienti ivi alloggiati; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto; mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.
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Le parole del Papa
''Dio con noi, concedi salute ai malati e ispira tutte le persone di buona volontà a trovare le soluzioni più idonee per superare la crisi sanitaria e le sue conseguenze. Rendi i cuori generosi, per far giungere le cure necessarie, specialmente i vaccini, alle popolazioni più bisognose''. Lo ha sottolineato Papa Francesco nel messaggio di Natale rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro
PER APPROFONDIRE: 11 comuni del reggino da oggi in zona arancione
L'analisi sulla variante Omicron
Contando solo i tanti contagi di queste settimane si provocano paura e disorientamento. Ma non si restituisce la fotografia reale della pericolosità dell'ultima identità del Sars-CoV-2, la Omicron.
Per leggere bene questi numeri, che dovrebbero indurci alla prudenza e al rigido rispetto delle regole ma non terrorizzarci, ci viene in soccorso proprio la scienza. Il virologo Guido Silvestri, docente all’Emory University di Atlanta (Stati Uniti), esaminando il “caso” Gran Bretagna, uno dei Paesi percentualmente più investiti dal contagio, ha appena fatto le pulci al virus utilizzando l’“Ifr” (Infection fatality ratio), lo strumento che stima la proporzione di decessi fra gli individui infetti, una sorta di tasso di letalità molto approfondito. Il risultato: il tasso è dello 0,057%; esattamente un anno fa lo stesso Ifr stimava nello 0,88% il rapporto tra morti e gli individui infetti, quindi oltre 15 volte maggiore.
Vivere la fede al tempo del coronavirus
Sia l’Oms ed altre agenzie sanitarie internazionali che il Governo italiano stanno giustamente incoraggiando l’uso della mascherina ovunque - e di quella Ffp2 negli ambienti maggiormente frequentati e questo rappresenta una esigenza cogente per la promozione del bene fondamentale della salute a fronte di un modesto disagio nel calzare il dispositivo fisico di protezione individuale. Nelle nostre comunità cristiane, al senso civico di responsabilità per il bene comune si aggiunge la carità pastorale che chiede a tutti - ministri e fedeli - di essere particolarmente attenti, ancor più nella delicata situazione dell’attuale ripresa pandemica, nell’uso corretto della mascherina. Certo, può essere scomodo, soprattutto per gli anziani. Ma è un piccolo sacrificio che possiamo portare all’altare come offerta gradita a Dio per il bene di tutti suoi figli.