Avvenire di Calabria

I racconti di alcuni ex studenti della Mediterranea che si sono affermati all'interno della grande industria automobilistica italiana

Cosa vuoi fare da grande? "Progetterò una supercar"

Redazione Web

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A tu per tu con alcuni ex studenti del Diies (Dipartimento di ingegneria della informazione, delle infrastrutture e dell’energia sostenibile) di Reggio Calabria. Demetrio Artuso è un geometra, poi laureato al Diies nel 2010, dove ha conseguito sia la laurea triennale che magistrale. Dopo essersi formato a Reggio, dal 2015 lavora alla Maserati dove attualmente è responsabile del reparto strumentazione all’interno della validazione veicoli. Si dimostra estremamente soddisfatto del ruolo che svolge per diverse ragioni, prima fra tutte la dinamicità del lavoro, che gli permette di osservare da 360° i diversi aspetti legati al veicolo. Per Demetrio, a Reggio sono stati anni di grandi sacrifici, ma vissuti in un’atmosfera serena e di grande disponibilità da parte dei docenti. Poter frequentare i laboratori praticamente senza limiti di accesso, è stata un’esperienza fondamentale per la sua formazione. Gli ultimi due anni, ad esempio, gli hanno permesso di stringere solidi legami con i docenti; con alcuni di loro ancora oggi si tiene in contatto. Valerio Nasone è un altro reggino, diplomato al liceo scientifico e poi studente frequentante i corsi nelle discipline Ict della Mediterranea. Pochi giorni dopo il conseguimento della laurea, era alla Indesit di Fabriano. Dopo qualche anno, è entrato in Fca, nell’ambito della qualità. Da circa tre anni lavora alla Ferrari, nella divisione vetture GT stradali ed è responsabile della qualità per il progetto di sistemi ibridi. Come sostiene Valerio, lavorare in Ferrari dà molte soddisfazioni perché si ha a che fare con il livello tecnologico più elevato nel settore automotive, e le tante persone che ci lavorano sono mosse da una passione che è quasi impossibile trovare altrove. Della sua esperienza universitaria ricorda l’impegno costante negli studi per superare gli esami, ma anche le tante amicizie nate in quelle aule ed in quei laboratori e che durano tutt’ora. Con i professori c’era un ottimo rapporto e con molti di loro c’è ancora a distanza di anni. 

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