Avvenire di Calabria

Il messaggio dei patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme, diffuso in vista delle festività natalizie

Da Gerusalemme il messaggio di Natale: «Dio è sempre con noi»

Daniele Rocchi

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«La presenza di Dio con noi è fonte di incoraggiamento e sostegno, soprattutto in questi tempi eccezionali di pandemia Covid-19, di crisi economica, di ingiustizie e di crescente violenza contro i vulnerabili e i deboli. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone nel mondo che sono state colpite dalla pandemia e dalle sue implicazioni a vari livelli, in particolare la popolazione di Betlemme e l'area circostante. Preghiamo che l'imminente vaccinazione contro il Covid-19 possa porre fine alla pandemia e segnare un ritorno alla normalità». È l’augurio contenuto nel messaggio dei patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme, diffuso in vista del Natale. La festa della nascita di Cristo, si legge nel testo, «non è un semplice fatto storico» ma è anche «un dono santissimo al mondo, è la nostra salvezza e la nostra speranza di non essere soli». I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme ribadiscono che la presenza delle comunità cristiane, «insieme ad altre comunità di fede» in Terra Santa, «continua ad essere una parte essenziale del mosaico sociale, culturale e religioso del Medio Oriente. La recente profanazione della chiesa dell'Agonia a Gerusalemme non ci scoraggerà dal continuare nella nostra pacifica missione e testimonianza cristiana. Gesù è nato in un periodo di angoscia, violenza, esclusione e povertà. Ha condiviso con noi la carne umana e i suoi limiti, eccetto il peccato, in modo che attraverso la sua passione, morte e risurrezione, tutti noi possiamo avere la vita e averla in abbondanza». Il Natale, conclude il messaggio, «porta all'intera creazione speranza, rinnovamento e incoraggiamento. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?».
Tra i firmatari del messaggio, oltre ai capi delle altre chiese e denominazioni cristiane, il patriarca latino, mons. Pierbattista Pizzaballa, e il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.

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