Avvenire di Calabria

Partecipata venerdì, nell’aula ''Sancti Petri'' dell’Arcivescovado di Catanzaro, la giornata di studio promosso dal Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro

Diritto canonico, «garanzia per la dignità della persona»

Redazione Web

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Partecipata venerdì, nell’aula “Sancti Petri” dell’Arcivescovado di Catanzaro, la giornata di studio sul tema: "Diritto canonico e Diritto civile: esperienze a confronto", promosso dal Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro e dal Collegio degli Avvocati della Regione Ecclesiastica Calabria nell'ambito delle Giornate di studio 2019, con il patrocinio dell'Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace e dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro. 
Un pomeriggio per approfondire l’attualità e le prospettive del diritto di famiglia all’esito del processo matrimoniale canonico, alla presenza di avvocati ed esperti del settore. 
 
A introdurre la serata, moderata da don Giovanni Scarpino, Cancelliere arcivescovile, sono stati mons. Vincenzo Varone, Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro, e l'avv. rotale Manuela De Sensi, Presidente del Collegio Avvocati della Regione Ecclesiastica Calabria. 
Sul tema "Rapporti tra processo canonico di nullità matrimoniale e processi civili in materia familiare" ha relazionato il prof. Manuel Jesus Arroba Conde, Ordinario di diritto processuale canonico presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Mentre la seconda relazione è stata affidata al Dott. Antonio Rizzuti, magistrato e consigliere della Corte di Appello di Catanzaro, che ha affrontato il tema: "Ordine pubblico e delibazione della sentenza di nullità matrimoniale alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali". Ultima a concludere l'Avv. Vittoria Critelli, del Foro di Catanzaro, esperta in diritto di famiglia, che ha risposto all'interrogativo: "Quali prospettive tra diritto e prassi?". 
 
Dalle relazioni sono emersi approfondimenti sull’iter del processo matrimoniale con somiglianze e differenze tra giustizia canonica e giustizia civile, riconoscendo in questo percorso la volontà pastorale di Papa Francesco che con il processo breve, dinanzi a consolidati istituti, ha chiesto rapidità, conversione delle strutture e vicinanza alle sofferenze dei fedeli. Non semplicemente una richiesta di rapidità sulla validità o la nullità del sacramento, ma un’attenzione maggiore per andare incontro al cuore dei fedeli, in attesa di un chiarimento del proprio stato coniugale, curandone soprattutto la condizione spirituale e sconfiggendo le “tenebre del dubbio”. Una paterna preoccupazione per la salvezza delle anime, fine supremo delle istituzioni, delle leggi e del diritto della Chiesa. 
 
Una ricerca, quindi, verso un diritto canonico e civile che si riproponga sempre di più come garanzia e tutela della dignità della persona. Un percorso logico verso una giustizia che se arriva troppo tardi diviene inevitabilmente ingiustizia.
Tra i presenti alla serata anche l’Arcivescovo emerito Mons. Antonio Cantisani, giudici del Tribunale Ecclesastico Interdiocesano Calabro e docenti universitari. 

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