Modena, al via la Novena: la comunità si stringe attorno a Maria
Anche quest’anno ricco il calendario delle celebrazioni religiose e dei momenti ricreativi. Il primo maggio celebrazione con l’arcivescovo Morrone che amministrerà le Cresime.
Domenica è il giorno delle beate di Catanzaro. Manca ormai poco al 3 ottobre, data scelta dalla Santa Sede, per il rito di beatificazione di Nuccia Tolomeo e Maria Antonia Samà. Ecco tutti i dettagli della celebrazione.
Il 3 ottobre, alle 16, presso la Basilica dell'Immacolata (Catanzaro) si terrà la solenne celebrazione di Beatificazione di Gaetana (detta Nuccia) Tolomeo e Maria Antonia Samà.
A presiedere sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. L'ingresso in Basilica è contigentato per arginare la diffusione epidemiologica. La funzione, però potrà essere seguita in diretta su Video Calabria.
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Gaetana Tolomeo, detta Nuccia, nacque a Catanzaro il 10 aprile 1936, ma fu registrata all’anagrafe nove giorni più tardi. In tenera età fu colpita da paralisi progressiva e deformante; per cercare una cura fu mandata a Cuneo, da una zia. Tornata a casa, vide che suo padre non accettava la sua condizione fisica e decise di offrire tutto per la sua conversione.
Diede senso alla propria vita pregando per tutti quelli che glielo chiedevano, ma anche per i giovani e i carcerati. Dal 1994 divenne anche una voce nota su «Radio Maria»: interveniva spesso al programma «Il Fratello», condotto da Federico Quaglini. Dopo la sua morte, avvenuta il 24 gennaio 1997, la sua fama di santità è cresciuta tanto da condurre all’apertura della sua causa di beatificazione: la fase diocesana si è svolta dal 31 luglio 2009 al 24 gennaio 2010 presso la diocesi di Catanzaro-Squillace.
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Mariantonia Samà, nata a Sant’Andrea Jonio in provincia di Catanzaro il 2 marzo 1875, si ammalò ancora ragazzina, per un’infezione contratta bevendo a un acquitrino. Fu guarita per intercessione di san Bruno di Colonia, dopo essere stata portata a Serra San Bruno, dove il fondatore dei Certosini è morto e venerato.
Visse in povertà, in modo umile e semplice, "nascosta in Cristo", riuscendo a trasformare la sua casa in un piccolo tempio e divenendo per tanti maestra di preghiera.
La sua causa è iniziata dopo oltre cinquant’anni dalla sua morte: la diocesi di Catanzaro-Squillace ne ha seguito la prima fase, dal 9 febbraio 2007 al 31 gennaio 2012. I suoi resti mortali riposano dal 3 agosto 2003 nella chiesa matrice dei SS. Pietro e Paolo a Sant’Andrea Jonio.
Anche quest’anno ricco il calendario delle celebrazioni religiose e dei momenti ricreativi. Il primo maggio celebrazione con l’arcivescovo Morrone che amministrerà le Cresime.
Con l’udienza dal Santo Padre ha preso il via la visita ad limina apostolorum dei presuli delle diocesi della Calabria. Tra i temi approfonditi: immigrazioni, giovani e vocazioni.
Da Roma, dove si trova per la Visita ad Limina con tutti i vescovi calabresi, monsignor Morrone ha inviato un video messaggio augurale rivolto alla città e ai suoi amministratori.