Avvenire di Calabria

La comunità parrocchiale ha accolto nei giorni scorsi il successore di don Nino Ventura e don Michele Tambellini

Cardeto, don Mazza si presenta: «prima di tutto l’ascolto»

Venerdì 14 l'ingresso in parrocchia accompagnato dall'arcivescovo monsignor Fortunato Morrone

di Francesco Chindemi

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La comunità parrocchiale intitolata ai Santi Pietro e Paolo di Cardeto ha accolto venerdì 14 il suo nuovo pastore e guida, don Luca Mazza. Ad accompagnare l’ingresso del nuovo parroco, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone.


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Visibilmente emozionato, il giovane presbitero si è presentato ai fedeli, ai giovani e ai gruppi parrocchiali, pronto a iniziare il suo ministero pastorale e intraprendere con loro il nuovo cammino. Lo abbiamo ascoltato a margine della celebrazione di insediamento.

Don Luca, auguri. Innanzitutto le chiediamo quali aspetti della vita pastorale l’appassionano di più e su quali le piacerebbe impegnarsi a Cardeto?

L’aspetto più importante è senza dubbio l’ascolto. Mi metterò subito in ascolto della gente. Ho già programmato con la comunità le visite alle famiglie che partiranno questa domenica proprio per iniziare insieme un cammino spirituale e di conoscenza della realtà in cui abitano.

Quali sfide pensa di dover affrontare nella sua nuova parrocchia e come intende gestirle?

La sfida più grande sarà quella di essere comunità. Cardeto già vive questa dimensione facilitata anche dal fatto che il territorio parrocchiale coincide pressoché con quello del comune. Certamente si tratterà di fare quel passo in più di fede, riconoscendosi come comunità cristiana riunita nel Signore. Le occasioni per ritrovarsi e vivere il nostro stare insieme non mancheranno sicuramente. Importante è riuscire a mettere al centro di tutto l’Eucarestia.

Ha parlato di comunità, come intende coinvolgere i giovani nella vita della parrocchia e come pensa di farli sentire appunto parte attiva della comunità?

Partendo proprio dall’ascolto. La prima cosa che farò sarà incontrarli nei luoghi in cui già si riuniscono, pensando per loro anche ad occasioni ad hoc. Chiederò loro, inoltre, cosa si aspettano dalla comunità cristiana, costruendo insieme un cammino di crescita spirituale e umana per ciascuno. L’ambizione è creare un gruppo giovanile di fede attraverso percorsi e momenti di confronto che coinvolgano tutti.

Quali sono i valori che ritiene fondamentali nella vita cristiana, che cercherà di trasmettere ai fedeli della sua parrocchia?

Il dover andare al cuore delle cose, una lettura intelligente della vita che sa spingersi nel profondo e non si ferma alla superficie. La capacità relazionale basata su un amore che è l’Agape cristiano, un amore che sa donarsi, che lascia liberi ma che sa affezionarsi realmente. E poi la corresponsabilità nella gioia. Del resto, lo dice Gesù nel Vangelo in maniera chiara: «Rimanete nel mio amore, perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». E quindi l’ascolto della Parola del Signore che aiuta a vivere la comunità. Penso che questi tre elementi siano i valori più importanti.

Don Luca Mazza, prete e... (quasi) psicologo

Il successore di don Nino Ventura e don Michele Tambellini sta per completare gli studi di Psicologia. Oltre ad essere sacerdote, dunque, sarà presto anche psicologo.

Proprio l’ascolto è una dote che accomuna lo psicologo e il prete. «Sicuramente - dice don Luca - una volta completato il mio percorso di studi metterò a frutto anche gli strumenti che mi ha offerto per aiutare il prossimo. Certo è, sono due ruoli abbastanza diversi pur “lavorando” sulla stessa materia: la vita interiore».


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, viaggio nella storia della parrocchia di Cannavò


Rispetto allo psicologo che, «attraverso l’ascolto interviene per aiutare a correggere quegli elementi che in quel momento della vita del paziente la stanno rendendo difficoltosa», il sacerdote - chiarisce ancora don Mazza - «ha un messaggio da dare e da indicare come modello di vita pur nel rispetto della libertà di ciascuno, ossia Gesù che è il Vangelo».

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