Avvenire di Calabria

Fondi anche per le attività sportive, rafforzati i congedi, misure per lavoro femminile e giovani

Family Act, ecco tutte le misure presentate dal Governo

Redazione Web

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«Sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani, nonché favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile ». Sono obiettivi di ampia portata quelli del Family Act, il disegno di legge delega approvato ieri dal Consiglio dei ministri, firmato dalla responsabile della Famiglia Elena Bonetti (Iv), che al termine del Cdm parla di «momento storico ». Un provvedimento che, accanto alla misura cardine dell’assegno universale per tutti i figli minorenni, si propone di riformare i congedi parentali, di incentivare il lavoro femminile e di razionalizzare e potenziare i sussidi alle famiglie per le spese che riguardano la crescita e l’educazione di bambini e ragazzi, dai nidi ai libri scolastici, dallo sport alla cultura. Ad esempio, è prevista un’indennità alle mamme che rientrano a lavoro dopo il congedo, incentivi alle imprese che adottano orari flessibili, sconti per la frequenza universitaria e un contributo anti “bamboccioni” per le coppie sotto i 35 anni che vanno a vivere in affitto.

Dal punto di vista legislativo la misura dell’assegno diretto per i figli sarà portata avanti attraverso il ddl Lepri–Delrio, che già da tempo è in pista in Parlamento e proprio la settimana prossima va al voto in Commissione. La questione ha fatto emergere qualche gelosia tra il Pd e Italia viva, ma alla fine l’accordo è stato confermato dalla ministra Bonetti, che dopo il Cdm ha incontrato la stampa a fianco del premier Giuseppe Conte e della ministra del Lavoro Catalfo.

Il governo punta comunque a far partire il sostegno economico da inizio 2021, agganciandolo al treno della manovra di autunno. Ma sul varo della misura resta l’incognita delle risorse finanziarie. Attualmente il complesso dei contributi diretti già in essere per la famiglia vale poco più di 15 miliardi. Una somma cui si arriva calcolando le spese per le detrazioni fiscali (che però non vanno agli incapienti), gli assegni familiari (solo per i lavoratori dipendenti) e i bonus bebé e mamma. L’assegno universale assorbirà gli aiuti precedenti ma sarà esteso a tutte le famiglie: partirà dal settimo mese di gravidanza e proseguirà (secondo la bozza della delega) fino ai 18 anni del figlio e anche oltre se disabile. Servono come minimo 6–7 miliardi da reperire sul bilancio 2021 e una cifra certamente maggiore quando tutte le misure andranno a regime. In ogni caso è garantito che nessuno avrà meno di quanto ha oggi.

L’importo dell’assegno non è indicato nella delega e sarà definito anche in base alle disponibilità finanziarie (la proposta originaria Lepri–Delrio prevedeva fino a 240 euro al mese per i figli minorenni): ci sarà comunque una quota base uguale per tutti, maggiorata di un contributo variabile da parametrare al reddito familiare Isee. Altri capitoli importanti della delega riguardano la “dote familiare”, cioè il sostegno per le spese effettivamente sostenute dai nuclei per le diverse attività dei figli, e una nuova disciplina dei congedi orientanta alla «promozione della parità di genere nei nuclei familiari »: si prevede tra l’altro un congedo obbligatorio di almeno 10 giorni per il padre del neonato e due mesi di congedo parentale non cedibile all’altro genitore.

Previsti anche permessi fino a 5 ore annuali per i colloqui con i professori del figlio, incentivi per i datori di lavoro che prevedono forme di lavoro flessibile per agevolare la conciliazione dei tempi familiari con quelli professionali e priorià per chi ha figli under 14 nell’accesso a forme di lavoro agile. Per favorire il lavoro femminile si prevede un’indennità integrativa del 30% della retribuzione per le madri lavoratrici, erogata dal-l’Inps, quando rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio e la deducibilità delle spese per le baby–sitter. Un capitolo riguarda poi l’«autonomia e il protagonismo dei giovani»: con il sostegno alle famiglie, mediante detrazioni fiscali, delle spese universitarie (libri, affitti) e il sostegno alle giovani coppie. Per queste misure la delega prevede tempi più lunghi, da 12 a 24 mesi.

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