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Oggi si festeggia l'Assunzione in cielo di Maria. Ferragosto, apice dell'estate, è in realtà una solennità molto sentita dai cristiani.
Si tratta di una fra le più antiche feste mariane. Fu papa Pio XII il primo novembre del 1950 a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica come dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria al cielo.
In questa Solennità si festeggia l'Immacolata Vergine la quale, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta, cioè accolta, alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo.
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Per essere stata la Madre di Gesù, Figlio Unigenito di Dio, e per essere stata preservata dalla macchia del peccato, Maria, come Gesù, fu risuscitata da Dio per la vita eterna. Maria fu la prima, dopo Cristo, a sperimentare la risurrezione ed è anticipazione della risurrezione della carne che per tutti gli altri uomini avverrà dopo il Giudizio finale.
La Vergine Assunta, recita il Messale romano, è «primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina». Questo perché l'Assunzione di Maria è un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.
Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli.
L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
Nel corso dei secoli successivi subentra la componente religiosa cristiana: la nuova religione, riconosciuta come ufficiale dai decreti teodosiani della fine del IV secolo, assorbe e riformula il calendario delle festività pagane, “innestandovi” celebrazioni liturgiche e ricorrenze cristiane; sono questi i movimenti di una dinamica di appropriazione culturale che gli antropologi definiscono usualmente “acculturazione”.
In realtà la scelta della data del 15 agosto per la solennità dell’Assunta ha un’origine piuttosto complessa. Secondo la tesi del biblista e mariologo, padre Alberto Valentini, «sembra dipenda dal fatto che a Gerusalemme, il 15 agosto - a partire dal V secolo - si celebrava il giorno di Maria madre di Dio. Verso l’inizio del VI secolo, anche sotto l’influsso degli apocrifi che cercavano di raccontare gli ultimi giorni della vita di Maria sulla terra, la festa del 15 agosto cambiò nome e significato, e fu designata con appellativi diversi: Assunzione, Transito e in particolare Dormizione, titolo che si imporrà in Oriente a partire dall’VIII secolo».
«Tra i fedeli, fin dalla prima antichità, è sempre stata viva la fede nella vera assunzione di Maria al cielo in anima e corpo, e in ogni luogo, dilatandosi il messaggio del Vangelo, si è imposta la certezza di questa verità. Il giorno 15 agosto fu fissato come festa della “Dormizione” di Maria con un editto dell’imperatore d’Oriente Maurizio (582-602), e, in Occidente, la festa fu introdotta, insieme con altre commemorazioni mariane, da Papa Sergio I (687-701) alla stessa data», ricordava San Giovanni Paolo II nel corso dell'Angelus del 15 agosto 1985. Festività dell'Assunta, a quel tempo, coincisa con l'anno mariano.
«Come ben ricordate - ancora le parole dell'allora Santo Padre - fu Pio XII che, il 1° Novembre 1950, definì questa verità come “dogma di fede”, divinamente rivelato. Il Concilio Vaticano II ha ripreso in pieno la dottrina definita quando afferma che “l’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata col Figlio suo” (Lumen Gentium, 59)».
«Noi crediamo dunque con assoluta certezza - sottolineava Giovanni Paolo II - che Maria santissima, Madre di Cristo e Madre nostra spirituale, è già in cielo e gode con Cristo, in anima e corpo, l’eterna felicità di Dio!».
«Noi, che siamo ancora pellegrini su questa terra “nella condizione della lotta e dello sforzo contro il male per il progresso della grazia” (Lumen Gentium, 65), innalziamo il nostro sguardo a Maria assunta, per inebriarci della sua luce, per ascoltare il suo insegnamento, per confidare nella sua bontà, per imitare le sue virtù, nell’impegno e nell’attesa di raggiungerLa un giorno nella sua gloria!»
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«Nello splendore mirabile del suo corpo glorificato», continuava ancora il Papa polacco, «Maria santissima è un appello ammonitore e definitivo all’intera umanità: ella, che ha creduto con totale fiducia alla parola di Dio e l’ha vissuta in intima unione con Cristo redentore, ci insegna che il vero significato dell’esistenza è ultraterreno e che le realtà mondane e corporee acquistano il loro autentico valore solo nella prospettiva dell’eternità».
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