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Un omaggio musicale per Papa Giovanni Paolo I: oggi, sabato 7 settembre, alle ore 21, la chiesa arcipretale di Canale d’Agordo (Belluno) ospiterà infatti il concerto di musica sacra e classica in ricordo del beato Albino Luciani in compagnia del complesso “Gli Archi del Friuli e del Veneto” (Marco Zanettovich e Massimo Malaroda violini, Serena Mauro viola, Riccardo Toffoli violoncello, Laura Toffoli soprano, Guido Freschi violino principale e direttore) con la partecipazione di Silvia Tessari al clavicembalo e all’organo.
L’ensemble “Gli Archi del Friuli e del Veneto” è formato da affermati concertisti delle provincie di Udine, Pordenone, Treviso e Venezia. La variabilità del numero di componenti (dalla formazione di quartetto a quella di piccola orchestra da camera), guidati dal primo violino Guido Freschi, nella duplice veste di solista e direttore, permette di esplorare ad ampio raggio la letteratura musicale cameristica sacra e profana, dal barocco alla musica contemporanea, con particolare attenzione ai compositori locali friulani, come Pozzi, Cordans, Candotti, Foraboschi, Perosa, Liani, Russolo e Canciani. I componenti hanno all’attivo numerosi concerti sia in Italia sia all’estero e collaborazioni con diverse orchestre, quali l’orchestra del Teatro Verdi di Trieste, la Filarmonica Italiana, la Sinfonica del Friuli Venezia Giulia. Il gruppo, infatti, si è esibito in Grecia, Spagna (Canarie), Austria (Vienna) e America (Toronto e Buenos Aires), ospite di prestigiose istituzioni e ha avuto l’onore di esser diretto da Ramin Baharami nel teatro marchigiano di Cagli. Nel 2022 ha eseguito in prima nazionale nella basilica gloriosa dei Frari a Venezia lo Stabat Mater del compositore torinese Marco Rosano e ha partecipato alla manifestazione “Aspettando il giro d’Italia” con l’esecuzione delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi ai piedi della Marmolada, in occasione della tappa dolomitica.
Ad accompagnare i musicisti ci sarà Silvia Tessari che ha conseguito il dottorato in Filologia classica presso l’Università degli Studi di Padova, nel 2012, discutendo una tesi sull’innografia del patriarca Fozio.
Fonte: Agensir