Avvenire di Calabria

Corsie e coscienza. Il giovane medico Vincenzo Tripodi spiega il perché della sua scelta

Il rianimatore in prima linea: «Vaccino? Un sì immediato»

Redazione Web

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Vincenzo Tripodi è un’anestesista Rianimatore presso il “Centro Cuore” del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. «Ho effettuato la prima somministrazione del vaccino; nei prossimi giorni effettuerò la seconda dose» ci spiega evidenziando come «non ho avuto nessun effetto collaterale rilevante». Nel confrontarci con lui, una vita passata in parrocchia tra catechismo e sport, non possiamo non parlare di emozioni.

«Quando ho percepito la puntura dell’ago sul braccio ho provato una forte emozione, non lo nego.

Questa pandemia ha stravolto il nostro modo di vivere e cambiato radicalmente le nostre relazioni sociali. Niente è come prima. Lavoro in “area critica” ed in “emergenzaurgenza”, pertanto ho atteso questo momento con speranza e fiducia nelle istituzioni sanitarie». dice. «Adesso potremo rispondere con ancora maggiore sicurezza ai pazienti che accedono alle nostre strutture con patologie diverse da Covid-19» specifica parlando con peculiarità del suo servizio al Gom.

Eppure lo scetticismo è molto diffuso. «Solo dieci mesi fa identificavamo il vaccino come una mera speranza, chissà quanto lontana nel tempo.

Oggi invece raccogliamo i frutti dell’intenso lavoro dei ricercatori che hanno condiviso competenze, studi ed intuizioni per raggiungere un obiettivo comune, la conquista di un’arma essenziale contro il virus» afferma Tripodi che conclude: «Le prime tre fasi di sperimentazione clinica che valutano tollerabilità, immunogenicità ed efficacia del vaccino sono molto selettive, per cui non c’è alcuna motivazione per rifiutarne la somministrazione».

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