Avvenire di Calabria

La presentazione ufficiale avverrà tra una settimana, l'11 maggio alle 11, presso il Salone della Prefettura di Reggio Calabria

Antiracket, nasce una nuova associazione di imprenditori a Reggio Calabria

Tante le cariche istituzionali che terranno a battesimo la nascita di questa nuova organizzazione che sarà guidata da Siclari

di Redazione Web

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Sarà presentata tra una settimana: è la nuova associazione di imprenditori antiracket di Reggio Calabria. A guidarla sarà l'ex presidente dell'Ance, Francesco Siclari. Alla presentazione in Prefettura sarà presente anche Tano Grasso.

Antiracket, novità dagli imprenditori di Reggio Calabria

Mercoledì 11 maggio 2022 alle ore 11.00, presso il Salone della Prefettura di Reggio Calabria, si terrà la presentazione dell’Associazione antiracket di Reggio Calabria.


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La nuova associazione aderente alla FAI (Federazione Antiracket Italiana) è presieduta da Francesco Siclari, presidente del Comitato Mezzogiorno e Isole dell’ANCE nazionale.

All’incontro che sarà aperto dall’intervento di saluto del Prefetto di Reggio Calabria dott. Massimo Mariani, interverranno: il presidente onorario della FAI, Tano Grasso, il presidente della FAI, Luigi Ferrucci, Francesco Siclari, presidente dell’Associazione di Reggio Calabria, Michele Laganà, presidente dell’ANCE di Reggio Calabria.

Interverrà altresì il dott. Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria.


PER APPROFONDIRE: Aziende sequestrate, Giordano: «Troppi mafiosi travestiti da imprenditori»


Al termine dell’evento verrà sottoscritto il “Protocollo d’intesa per la prevenzione dell’estorsione nei cantieri edili - Patto Antiracket” tra Prefettura di Reggio Calabria, ANCE Reggio Calabria, FAI nazionale e FAI Reggio Calabria.

La vicenda di Siclari

Recentemente l'imprenditore Francesco Siclari ha denunciato la cosca De Stefano, la più potente di Reggio Calabria, in seguito a richiesta estorsiva di 80mila euro. In merito a questa vicenda, il procuratore Bombardieri ha dichiarato: “Non si può demonizzare e criminalizzare tutta l’imprenditoria – conclude il procuratore – ma si deve valutare caso per caso, situazione per situazione, relazione per relazione. Noi dobbiamo chiedere agli imprenditori di liberarsi dalla paura e di essere assistiti dallo Stato”

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