Avvenire di Calabria

Dal mese di marzo ad oggi la parrocchia di Sant'Agostino e altre realtà associative accolgono ucraini in fuga

In riva allo Stretto il bunker di pace per mamme e bimbi ucraini

La sinergia tra diversi enti continua a dare risposte d'accoglienza ad intere famiglie

di Gabriele Bentoglio

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Dal mese di marzo a oggi la comunità di Sant’Agostino e altre realtà associative accolgono ucraini in fuga. La sinergia tra diversi enti e l’opera svolta dai volontari continuano a dare risposte alle richieste d’accoglienza. In poco tempo costituita una rete di solidarietà in grado di garantire supporto a singoli e famiglie.

A Reggio Calabria il “Comitato per le mamme e i bambini dell’Ucraina”, il “Centro Ascolto G.B. Scalabrini”, il “Centro diocesano Migrantes” e la parrocchia Sant’Agostino, gestita dai Missionari Scalabriniani, si sono impegnati a unire le forze per rispondere alle necessità delle persone in fuga dall’Ucraina, giunte nel territorio diocesano a causa della guerra, che ormai da mesi sconvolge quella nazione. In particolare, l’unione di alcuni enti, volontari e collaboratori ha permesso di dare urgente accoglienza e opportune indicazioni sia ai profughi Ucraini, sia a chi si è reso disponibile a offrire loro una dignitosa ospitalità.


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Diverse organizzazioni di volontariato, tra cui parrocchie, associazioni laiche e cattoliche, cooperative sociali, patronati sindacali e singoli cittadini, hanno lavorato in sinergia per dare ascolto, vicinanza, accoglienza e accompagnamento soprattutto alle mamme e ai minori Ucraini. Il metodo scelto è stato quello dell’accoglienza diffusa, centrato su progetti familiari personalizzati, che prevedevano non solo la risposta ai bisogni materiali più impellenti, ma anche una presa in carico globale dei nuclei familiari.

Grazie alla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana e alla sua collaborazione con l’Acri (Associazione delle Fondazioni delle casse di risparmio in Italia), questi organismi hanno avuto sostegno anche dal progetto «Diffusamente» , riguardante l’accoglienza nelle comunità parrocchiali e nelle famiglie di persone e nuclei familiari ucraini, fuggiti dalla guerra nel corso del 2022. Il progetto ha sostenuto l’accoglienza di 1100 persone ucraine – 589 adulti e 481 minori, 311 famiglie – fuori dai circuiti istituzionali (ossia di prefettura, Protezione civile, comuni…), in 18 province italiane. L’Acri ha messo a disposizione la somma di 100 mila euro, integrati da un contributo della Fondazione Migrantes. Il progetto


PER APPROFONDIRE: In fuga per il futuro dei loro figli: il racconto delle mamme-coraggio dell’Ucraina


“Diffusamente” sarà presentato al Festival dell’immigrazione a Modena il 23 novembre, in un convegno che vedrà la partecipazione del dottor Francesco Profumo, presidente Acri, di monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, di Don Marco Jaroslav Semehen, rettore della Basilica di Santa Sofia, a Roma, e direttore Migrantes dell’Esarcato Apostolico degli Ucraini in Italia.

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