Inaugurazione d’anno scolastico speciale per gli alunni, il corpo docenti e le famiglie della «comunità educante» dell’Istituto San Vincenzo de Paoli, storica e prestigiosa scuola paritaria della città di Reggio Calabria.
Nel giorno della solennità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Morrone, ha presieduto la messa nel cortile interno dell’Istituto gestito dalla suore della Carità di San Giovanna Antida. Si è aperto così il nuovo anno scolastico dell'Istituto San Vincenzo de Paoli, istituto scolastico paritario che da circa un secolo opera nella città di Reggio Calabria.
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Ad accogliere il vescovo Fortunato, i canti intonati dai piccoli alunni dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia e dai compagni, più grandicelli, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Monsignor Morrone, nel ringraziarli per la festosa accoglienza, ad inizio celebrazione, si è intrattenuto in un breve dialogo con loro, spiegando con un linguaggio semplice, il significato per il quale «oggi siamo qui». Nel riprendere la parola, durante l’omelia, il pastore della Chiesa reggina - bovese, ribadendo il proprio grazie per l’accoglienza ricevuta, si è rivolto, in particolare, ai docenti, definiti il «vero corpo educante». Li ha ringraziati per la loro «preziosissima opera» e ha citato San Pietro: «per noi cristiani educare è tirare su. Oggi diremo tirare fuori» quanto di buono c’è in ciascuno bambino e ragazzo.
Una comunità educante
A fare gli onori di casa è toccato al professor Francesco Barillà, coordinatore didattico dell’Istituto San Vincenzo de Paoli e a suor Angela Perillo, gestore e responsabile educativo della storica scuola paritaria, ispirata ai valori cristiani. Entrambi, nei loro interventi, si sono soffermati proprio su questo aspetto, «anima del nostro progetto educativo», ha detto il professor Barillà. «È questo l’elemento principale che rende unica questa scuola», ha aggiunto il coordinatore didattico, nel sottolineare la piena sinergia con le famiglie degli allievi.
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Qui, ha aggiunto suor Angela Perillo, «si lavora personalizzando i rapporti educativi, ci si pone come famiglia e si educa evangelizzando». Poi, il grazie al vescovo Morrone, perché «ci incoraggia a continuare la nostra missione» e ai genitori dei ragazzi che «con tanta fiducia e sacrificio affidano i loro figli alla comunità educante del nostro Istituto».