
Reggio Calabria, impegno per i detenuti: intesa arcidiocesi – carcere
L’intesa siglata questa mattina presso la sala “Monsignor Giovanni Ferro” della diocesi reggina tra l’arcivescovo Morrone e il direttore degli istituti penitenziari Carrà.
La parrocchia del Loreto ricorda il diacono Scopelliti.
Una vita segnata dall’inizio alla fine dalla presenza di Maria: è stata quella del diacono Luigi Scopelliti. Nato, infatti, l’11 settembre 1927, in un sabato in cui, come da tradizione, il quadro della Madonna della Consolazione veniva portato in processione al Duomo, ha concluso la sua esistenza terrena proprio alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione. Un’esistenza che è stata tutta rivolta a servire Dio con lo sguardo costantemente rivolto proprio a Maria sia nell’ambito familiare, nel legame profondo con la moglie e con i figli, che nella Chiesa nella quale ha esercitato il ministero del diaconato dal 1992.
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In tanti anni di servizio alla comunità cristiana, Luigi ha avuto modo di essere presente in tante realtà parrocchiali, soprattutto nella parrocchia di Santa Lucia dove, con la moglie Maria, si è impegnato nell’Azione Cattolica e, negli ultimi anni, nella parrocchia di Santa Maria di Loreto nel cui territorio era venuto ad abitare, vicino alla figlia, a seguito della malattia della moglie, poi venuta a mancare.
Durante quest’ultimo periodo, ha esercitato il suo ministero accanto ai parroci che hanno guidato la comunità, don Nicola Ferrante e don Demetrio Sarica, divenendo una presenza costante nella vita della parrocchia non solo durante le messe e le liturgie ma anche durante gli incontri dei vari gruppi in occasione dei quali non mancava mai di condividere una sua riflessione, a volte anche semplice, ma ricca di fede e di quella saggezza che derivava anche dalla sua vita in comunione con il Signore. Tra i servizi che hanno caratterizzato il ministero del diacono Luigi nella parrocchia di Loreto, un posto speciale era riservato all’amministrazione della comunione agli ammalati: un appuntamento per lui prezioso e che non scadeva mai nella sua consuetudine. Le sue visite, infatti, diventavano anche l’occasione per portare conforto e offrire un po’ di compagnia a chi era spesso solo e costretto a restare in casa. Finché anche a lui la malattia non ha impedito di poter camminare e continuare il suo servizio.
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Anche in questi ultimi anni, però, il legame con la comunità parrocchiale non si è mai spezzato; ogni volta infatti che riusciva a partecipare alla messa erano tanti coloro che gli si avvicinavano anche solo per un veloce saluto, segno di autentico affetto. Come quello che lo ha accompagnato anche durante le esequie che hanno avuto luogo proprio il giorno dell’Immacolata Concezione, nella chiesa del Loreto. Infatti, oltre al parroco, don Stefano Ripepi e a don Pasqualino Catanese che ha celebrato la messa ed è intervenuto in rappresentanza del vescovo Morrone, sono stati tanti i fedeli presenti e numerosi anche i confratelli nel diaconato che hanno voluto dimostrare il loro affetto a Luigi, non solo attraverso una loro testimonianza, ma anche accompagnandone il feretro per l’ultima volta fuori da quell’edificio in cui ha tanto servito il Signore e la sua Chiesa.
L’intesa siglata questa mattina presso la sala “Monsignor Giovanni Ferro” della diocesi reggina tra l’arcivescovo Morrone e il direttore degli istituti penitenziari Carrà.
Preghiera e rinnovato impegno hanno accompagnato la Giornata voluta dall’arcidiocesi e dal comune di Reggio Calabria per ricordare le anime dei 45 naufraghi accolti in riva allo Stretto sette anni fa.
Il momento di sintesi e condivisione del percorso intrapreso sarà ospitato alle 18 presso l’Auditorium della Scuola allievi Carabinieri del rione Modena.