Avvenire di Calabria

Pareggio a reti inviolate al Granillo contro la squadra degli ex Mariotto e Zanin

La Reggina col Monopoli si sveglia tardi (0-0)

Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

La sfida tra Reggina e il Monopoli degli ex Zanin (allenatore) e Mariotto (direttore sportivo) è stata anticipata da un codazzo di polemiche in casa amaranto che hanno inasprito il clima, distogliendo l’attenzione rispetto alla sfida con i pugliesi.

Le scelte. Karel Zeman conferma il “suo” 4-3-3: Sala tra i pali; linea difensiva composta da Possenti, Gianola, Kosnic e Possenti. A centrocampo trio composto da Botta, De Francesco e Knudsen; tridente offensivo con l’innesto del neo-acquisto Leonetti assieme alla coppia-gol Porcino-Coralli. Zanin, inizialmente parte col 4-24 con Furlan estremo difensore coadiuvato da Mercadante e Carissoni sugli esterni, Esposito e Ferrara centrali. In mediana Nicolini e Balestrero. Sulle spalle di Mattia Montini e Alessandro Gatto pesa l’attacco pugliese supportato di Nadarevic e Pinto.

Primo tempo. Grande ritmo in avvio per entrambe le formazioni, con la Reggina arrembante al 9’ con un’azione non capitalizzata da Coralli servito in area dall’ottimo spunto di Leonetti. Al 13’ l’occasione per gli amaranto è ancora più ghiotta: manovra avvolgente con Porcino che serve Coralli a tu per tu con Furlan, ma l’attaccante amaranto non trova l’impatto decisivo col pallone. L’incedere del tempo aumenta l’agonismo, ma fa scemare la qualità delle manovre con le due squadre che provano a “mutare” pelle: la Reggina col 4-1-4-1, con Porcino e Leonetti che partono più indietro; mentre il Monopoli si “adatta” con un più comodo 4-4-2, con Nadarevic e Balestrero esterni di centrocampo. Super occasione per il Monopoli al 33’ con Montini che - dopo un incredibile ripartenza da tiro da fermo della Reggina - è anticipato coi piedi al limite dell’area dall’uscita alla disperata di Sala. In questa azione è ammonito anche Kosnic per un intervento in ritardo su Pinto. Al 40’ bella conclusione dal limite dell’area di Alberto De Francesco neutralizzata da un intervento fortunato di Furlan.

Secondo tempo. Nessun cambio nell’intervallo per i due tecnici. Al 4’ episodio dubbio: Coralli è abbattuto in area da Furlan, ma l’assistente dell’arbitro Curti ravvede una posizione di fuorigioco iniziale. Al 10’ ancora Porcino prova a imbeccare ancora gli attaccanti amaranto ma Ferrara è bravo ad anticiparli e concedere il quarto corner alla Reggina. Primo cambio per Zanin, al 13’, fuori Nadarevic, da poco arrivato alla corte del ds Mariotto, al suo posto il giovanissimo Mavretik. aL 15’ secondo giallo per gli amaranto comminato a Botta. Girandola di cambi, al 24’: per la Reggina dentro Bianchimano e Maesano per Leonetti e Cane; mentre Zanin sostituisce Gatto con Genchi. Palla-gol sui piedi di Knudsen che impegna Furlan, al 25’ che un minuto dopo è solo davanti all’estremo difensore pugliese, non riuscendo a finalizzare in rete. Al 30’ episodio cruciale in area dove Porcino è ancora atterrato in area da Furlan, anticipato dall’attaccante amaranto. Per l’arbitro Curti, però, non è rigore. Al 38’ giallo a Pinto per i pugliesi, dovuto alle proteste dell’attaccante. Ultima carta per Zeman: dentro Tripicchio, fuori Knudsen. Al 43’ errore di Possenti che in area liscia l’intervento con la palla che finisce sui piedi di Gechi che tira in mano a Sala. All’ultimo minuto è arrembaggio della Reggina con Botta che non riesce a concludere verso la porta di Furlan contratto da Carissoni. Nel recupero il miracolo di Furlan, che si guadagna la palma di migliore in campo, su Coralli in girata dal centro dell’area. Poco dopo rosso per proteste Andrea Bianchimano nella Reggina.

Finale. La Reggina si sveglia troppo tardi e questa volta la sfortuna frena gli amaranto sul più bello. Il Monopoli guadagna un punto al Granillo d’esperienza.

Articoli Correlati

Il ritorno a Reggio Calabria di Davide Possanzini,

L’ex attaccante amaranto, oggi allenatore a Mantova, in riva allo Stretto per ricevere il Premio “Stefano Viola”. L’accoglienza di Falcomatà: «Eroe di una Reggina che ci ricorda chi vogliamo tornare ad essere».