Avvenire di Calabria

Il Tribunale federale ha inflitto 34 punti di penalizzazione alla società neroarancio per il caso della fidejussione falsa

La stangata anomala. Viola Reggio Calabria messa «fuorigioco»

Federico Minniti

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Psicodramma Viola, arriva la stangata dal Tribunale Federale. Penalizzazione di 34 punti e retrocessione matematica, mentre sul campo dopo 19 anni la squadra avrebbe (ma il condizionale è d’obbligo) conquistato il diritto a giocarsi i play–off per la promozione in A1.

Un cortocircuito dettato dal "caso fidejussione": da quanto trapela gli organi giudicanti non sono entrati neanche nel merito della difesa dei legali della Viola Reggio Calabria, accogliendo totalmente le richieste inoltrate dalla Procura federale. La Viola, secondo quanto emerso dal giudizio di primo grado, non sarebbe stata truffata, bensì avrebbe scientemente presentato una garanzia falsa.

A farlo, a rigor di logica, sarebbe stato il patron neroarancio, Giancesare Muscolino, inibito per tre anni con il placet (o la mancata vigilanza) da parte dell'attuale presidente del CdA societario, Raffaele Monastero (inibito per un anno). Un'anomalia se si considera che il costo della polizza è di 2mila euro di fronte all'investimento milionario fatto per gestire il club durante questa stagione.

Adesso il "nemico" della Viola è il tempo: i giudici hanno disposto l'immediata eseguibilità della pena che condanna i neroarancio alla retrocessione matematica (pur vincendo le ultime tre gare di regular season) e diratano i tempi della difesa rimandando di dieci giorni il deposito delle motivazioni (atto fondamentale per imbastire il ricorso da parte della società calabrese per il secondo grado di giudizio).

I legali della Viola avranno solo il 19 aprile (quando la squadra dovrebbe scendere in campo nel recupero contro Treviglio) tali motivazioni. Impossibile, quindi, arrivare alle determinazioni ufficiali (come aveva invece annunciato in una nota la Lega Nazionale Pallacanestro) prima del 22 aprile, la domenica che da calendario ufficiale sancisce la fine della regular season con un incredibile scontro Reggio Calabria - Napoli con i campani che eviterebbero la retrocessione diretta (per accedere ai play-out) proprio a scapito dei reggini. Campionato falsato, senza sé e senza ma, insomma con tante gare che, per gli intrecci di classifica, perdono la propria importanza.

E se la Viola, con dei giudici più attenti al merito e meno alla forma, ribaltasse l'esito del primo grado o ne ottenesse comunque una mitigazione (magari decurtando i punti di penalizzazione e le inibizioni comminate) cosa succederebbe? Probabilmente l'effetto, in questo caso, sarà sortito soltanto nella prossima stagione con un A2 a 33 squadre, invece che alle canoniche 32. Probabilmente, a scorrere anche le casistiche, sarebbe stato più opportuno applicare le sanzioni per la prossima stagione, come accadde (giusto per fare un esempio di metodo, ma non di merito) con la Reggina nell'anno di "Calciopoli" e della salvezza partendo dal -11 iniziale.

Ed ancora: perché giusto 34 punti, ben 2 in più rispetto a quelli conquistati sul campo agli uomini di Marco Calvani, esattamente "abbastanza" per evitare un miracolo sportivo nelle ultime giornate rendendo impossibile qualsiasi recupero rispetto alle altre contendenti nella bagarre salvezza?

C'è grande delusione al Pianeta Viola
. Dai vertici societari allo staff tecnico, con gli encomiabili Gaetano Condello e Marco Calvani che provano a tenere compatto un ambiente che come comprensibile vive il baratro di una retrocessione immeritata. Domenica si gioca ad Agrigento, una sfida che avrebbe significato terzo posto. Ma questa è un'altra storia.

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