Avvenire di Calabria

Quest'anno va ancora peggio: l'unica a salvarsi è la candidato sindaco Marcianò

L’analisi del voto: il fallimento delle «quote rosa»

Redazione Web

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La doppia preferenza di genere non premia l’ingresso di donne in Consiglio comunale. Sei anni fa ci riuscirono solo Nancy Iachino (Pd) e Mary Caracciolo (Forza Italia), entrambe in questa tornata bocciate dall’elettorato. Nei 23 seggi sicuri attribuiti dopo il primo turno, l’unica donna che entra a Palazzo San Giorgio è Angela Marcianò, candidata sindaco indipendente. Più spazio al secondo turno; se vincesse Falcomatà entrerebbero Lucia Nucera e Irene Calabrò, entrambe assessori esterni uscenti accanto alla novità Deborah Novarro di Italia Viva.

 
Se vincesse Minicuci, invece, entrerebbero Marianna Cilione, Luisa Curatola ed Angela Latella: tutte e tre alla loro prima potenziale esperienza a Palazzo San Giorgio. Restano alla finestra con possibili primi dei non–eletti: Nancy Iachino, Giuggi Palmenta e Lavinia Marino nel centrosinistra; Daniela De Blasio, Margherita Tripodi e Flaviana Scoglio nel centrodestra. In caso di apparentamento, poi, anche la lista di Angela Marcianò bisserebbe la presenza in rosa con Filomena Iatì.

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