Avvenire di Calabria

Forniture sanitarie ad esclusivo appannaggio del clan e medici nelle mani di Piromalli: 14 arresti a Reggio Calabria

L’Asp di Reggio nella rete dei Piromalli: blitz dei carabinieri

Agli arresti domiciliari finisce anche l'attuale direttore del Distretto Tirrenico dell'Asp, Raffaele Barillaro

Federico Minniti

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L'Asp di Reggio nella rete dei Piromalli: blitz dei carabinieri. Forniture sanitarie ad esclusivo appannaggio del clan e medici nelle mani di Piromalli: 14 arresti a Reggio Calabria. I destinatari della misura cautelare hanno diversi livelli di responsabilità: sei sono finiti in carcere, sette ai domiciliari e uno con obbligo di dimora.

 
I reati contestati sono associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione, trasferimento fraudolento di valori, traffico di influenze illecite in concorso, tutti aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, concluse nel 2018, in epoca antecedente alla pandemia, si sono concentrate sull'Asp di Reggio Calabria la cui competenza si estende sull'intera provincia amministrativa suddivisa nei distretti sanitari di Reggio Calabria, Tirrenico e Ionico ed il cui funzionamento è stato alterato dai condizionamenti mafiosi.

In alcuni casi, al fine di agevolare le società riferibili ai Piromalli, è stato riscontrato il ricorso a procedure di affidamento diretto delle commesse - in particolare per i presidi ospedalieri di Locri, Gioia Tauro, Polistena e Melito Porto Salvo - favorito dalla mediazione di personale medico ricompensato con utilità varie e indebite provvigioni (variabili tra il 2,5 e il 5 % del valore nominale delle commesse). Sotto il profilo associativo sono emerse sinergie criminali e imprenditoriali nel settore sanitario con la cosca Molè i cui esponenti figuravano, unitamente a quelli dei ''Piromalli'', nei medesimi assetti societari. Nella contestualità dell'operazione è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e rapporti bancari, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di alcune società per un ammontare complessivo del sequestro pari a circa 8 milioni di euro.

«Baricentrica la famiglia Tripodi (Giuseppantonio, Francesco Michele e Fabiano) nell'operazione "Chirone" che da tre generazioni esprime medici che fanno il bello e il cattivo tempo nel comparto sanitario per il Distretto di Gioia Tauro», come spiega il generale dei Ros, Pasquale Angelosanto. Tre le società sequestrate il centro d'analisi "Minerva" «avviato coi soldi di Mommo Piromalli», Mct Distribution&Service e Lewis Medical.
 
Il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, ha spiegato come tanti collaboratori di giustizia (Russo, Fondacaro, Furfaro, Maesano Mazzacuva, Mantella) indicano la famiglia Tripodi come «intranei alla cosca Piromalli». Il magistrato parla di «forme d'acquisto» dei favori dei dirigenti medici interni all'Asp e di un'azione costante nel tempo, da parte dei Tripodi, di pagamenti provvigionali nei confronti di chi favoriva la cosca nella fornitura di dispositivi sanitari. In particolare, si legge nella nota diffusa dai carabinieri, che la nomina dell'attuale direttore del Distretto Tirrenico dell'Asp di Reggio Calabria, Salvatore Barillaro (finito ai domiciliari per concorso esterno in associazione a delinquere), frutto di precisa volontà dei Tripodi. Inoltre, uno degli indagati, il dottor Antonino Coco (candidato nel 2020 alle regionali con la Lega Nord), avrebbe supportato elettoralmente il già arrestato Domenico Creazzo (operazione Euphemos).

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