Avvenire di Calabria

Si infiamma la polemica social sul parroco del piccolo centro piementose dopo un post su Facebook al veleno

«Leini non è Reggio Calabria», l’autogol del parroco piemontese

Il sacerdote ha utilizzato come paragone negativo la città di Reggio Calabria in termini di malcostume

di Stefania Laganà

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Leini non è Reggio Calabria», l'autogol del parroco piemontese. La gaffe è di don Pierantonio Garbiglia. Tutto nasce dai 50 kg di riso lanciato agli sposi che ha sporcato il sagrato facendo infuriare il sacerdote. Ma il paragone a trazione "nordista" siamo sicuri che sia proprio evangelico?

«Leini non è Reggio Calabria»

«A volte mi chiedo se Leini sia vicino a Reggio Calabria o vicino a Courmayeur. No. Leini è a Leini», scrive il parroco su Facebook. Un paragone che, però, non riusciamo a comprendere fino in fondo.

Che senso ha proporre discriminazioni territoriali, ancorate al vecchio cliché nord-progresso e sud-folclore, per difendere il sacrosanto diritto alla sobrietà durante la celebrazione di un sacramento cristiano?

Fare cittadini di serie A e cittadini di serie B non è forse ancor più antievangelico dello spreco del riso lanciato agli sposi sul sagrato della chiesa di Leini?


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il malcostume e le "parole sbagliate"

Peccato, perché la riflessione di don Garbiglia poteva essere - in linea di principio - condivisibile. La "spettacolarizzazione" dei matrimoni è sotto gli occhi di tutti.

Però ci sono modi e modi per invitare i futuri sposi (e le loro famiglie d'origine) a riflettere sul significato autentico del sacramento nunziale.


PER APPROFONDIRE: Matrimonio, riscoprire il significato autentico del sacramento


«È inutile nasconderci dietro a un dito o all'essere ipocriti. Ma i matrimoni in chiesa ormai di cristiano hanno ben poco. A cominciare dalle feste di addio al celibato e nubilato, con tanto di spogliarellista, sia per lei che per lui, sia chiaro, per par condicio, al lasciare la piazza della chiesa, dopo i festeggiamenti, in uno stato pietoso».  

Lo sfogo di don Garbiglia affidato a Facebook è stato ripreso da diversi siti online facendo montare la polemica. Effetto dei social.

Ma non basta "demonizzare" gli strumenti. Occorre educarsi al loro utilizzo proponendo argomentazioni di senso. E non paragoni effimeri. Perché è vero che Leini non è Reggio Calabria, poiché ciascuna città (e di conseguenza ciascun cittadino) è preziosa agli occhi di Dio.

Articoli Correlati