Avvenire di Calabria

Gli impiegati pubblici del Mezzogiorno d’Italia sono più «cagionevoli»

Malattia «statale»: vince il sud

Francesco Bolognese

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

La salute dei dipendenti pubblici è più “cagionevole” dei colleghi che operano nel privato. A rilevarlo è uno studio redatto e divulgato dalla Cgia di Mestre su dati Inps.
Emerge, infatti, che «le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego registrate nel 2015 hanno interessato il 57% di tutti gli occupati (poco più di 1 dipendente su 2); nel settore privato invece la quota si è fermata al 38% (più di 1 dipendente su 3)». La “durata media ” della malattia cambia, è «leggermente superiore nel privato (18,4 giorni) rispetto al pubblico (17,6 giorni) ». Affiora altresì che «dei 5 milioni di eventi di assenza registrati nel 2015 a livello nazionale nel pubblico impiego, il 62% circa è riconducibile ai dipendenti del Centro–Sud. La situazione, invece, si capovolge quando analizziamo i dati relativi al privato. Dei quasi 9 milioni di assenze registrate nel 2015, il 57% circa è imputabile agli occupati del Nord».
«È evidente – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi – che non abbiamo alcun elemento per affermare che dietro questi numeri si nascondano forme più o meno velate di assenteismo. Tuttavia qualche sospetto c’è. Se in Calabria, ad esempio, tra il 2012 e il 2015 le assenze per malattia nel settore pubblico sono aumentate del 14,6%, mentre nel privato sono scese del 6,2%, è difficile sostenere che ciò si sia verificato perché i dipendenti pubblici di quella regione sono più cagionevoli dei conterranei che lavorano nel privato».

Articoli Correlati